L’ex capitano azzurro che ha alzato la Coppa del Mondo ha vinto lo scudetto
“SVEGLIAMI A MEZZANOTTE” IL ROMANZO DI FUANI MARINO
(di Cesare Lanza per Il Quotidiano del Sud) “Svegliami a mezzanotte” è l’ultimo romanzo di Fuani Marino, nata a Napoli nel 1980. Dopo gli studi in psicologia, è diventata giornalista collaborando a lungo con il «Corriere del Mezzogiorno». Nel 2017 ha pubblicato il romanzo ‘Il panorama alle spalle’ (Scatole Parlanti). Suoi articoli e racconti sono usciti su “Rivista Studio”,“il Tascabile” e altre riviste. Alla libreria ‘Verso’ di Milano ieri alle 19 ha presentato “Svegliami a mezzanotte” (Einaudi)
UNA AVVINCENTE RECENSIONE DI GAIA MANZINI SU “IL FOGLIO”
Gaia Manzini ha scritto su Il Foglio: «Quel sacco nero ero io. È un pomeriggio d’estate in una città di mare, quando dal quarto piano di una palazzina cade qualcosa. Sembra una macchia informe, invece è il corpo giovane di una donna che non vuole più vivere. Una donna
che da mesi valuta le altezze in cerca di un punto da cui buttarsi, e finalmente trova il coraggio. Quel sacco nero è Fuani Marino, l’autrice del libro “Svegliami a mezzanotte“. Dice: «Ricordo perfettamente la vertigine, la forza di gravità che da concetto astratto diventa sensazione. Ho pensatoc he ci sarebbe voluto poco, che era questione di attimi: poi sarei morta… A differenza di quanto si crede, non mi è sfilata davanti tutta la vita, non l’ho vista, era come se non ci fosse mai stata. C’ero solo io che precipitavo perché volevo farlo, perché quel volo era un mezzo per raggiungere la fine, mi sono detta questo: sta per finire».
COSTRETTA A SENTIRSI DIVERSA
Ma quella donna non muore. Il suo volo verticale non è il termine di qualcosa, è una frattura. Tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere c’è ormai una distanza incolmabile. Fuani: nasce dall’unione di “Furio” e “Anita”, i nomi dei due genitori. La protagonista si porta dietro fin dall’inizio il destino di essere dimidiata, o spezzata, se non semplicemente costretta a sentirsi diversa.
SPERANZA DI NON CADERE PIÙ
Fuani è una giornalista napoletana che non sa quale direzione dare alla sua carriera, una moglie che si percepisce inadeguata, la madre di una bambina di quattro mesi che si sente sopraffatta dal senso di responsabilità. È stata la liceale che già avvertiva su di sé i sintomi di una depressione, qualcosa di diverso dalla semplice tristezza, qualcosa che assomiglia a una perdita di senso. Ed è qui, in questo nucleo, la forza del libro. Chi non ha mai provato quella sensazione? Chi non si è mai chiesto le motivazioni profonde del suo esserci nel mondo? Fuani Marino cita lo psichiatra Piero Cipriano: «Siamo tutti potenzialmente matti, perché tutti potenzialmente indisponibili ad accettare le circostanze storiche in cui viviamo, tutti potenzialmente e intimamente disperati». Non si può che rimanere affascinati dal coraggio di questo memoir, che diventa un’indagine scientifica e letteraria del proprio disagio psichico, oltre i tabù, oltre lo stigma sociale. Il tentativo di rivendicare per tutti – con un atto politico – il diritto a essere infelici, la possibilità che la nostra mente si possa ammalare come accade alle altre parti del nostro corpo. Soprattutto per le donne… Foster Wallace diceva che la letteratura si occupa essenzialmente di cosa vuol dire essere umani. È quello che fa ‘Svegliami a mezzanotte’. Lo fa mettendo al centro una donna: il suo senso di vuoto, e poi la sua voglia di sopravvivere a se stessa. La sua speranza di non cadere più».
FABIO CANNAVARO, ALLENATORE VINCE IL CAMPIONATO IN CINA
Il Guangzhou Evergrande, allenato da Fabio Cannavaro (Napoli, 13 settembre 1973) ha vinto il campionato cinese. Un successo arrivato all’ultima giornata,con il Beijing Guoan lasciato a due punti. Solo alcune settimane fa Cannavaro era stato sospeso dall’incarico e costretto a un corso di rieducazione aziendale imposta dal magnate Xu Jiayin. Sembrava che fosse un esonero camuffato, invece poi Cannavaro è tornato sulla panchina. Da calciatore, Fabio è stato campione del mondo con la Nazionale italiana in Germania nel 2006. E ha conquistato il Pallone d’oro, molto raramente concesso ai difensori.