L’amministratore delegato di Snam Marco Alverà presenta oggi nella sede della società a San Donato Milanese il piano 2019-2023, approvato ieri dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Luca Dal Fabbro.
“Con il nuovo piano al 2023 – commenta l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà – rafforziamo il ruolo di Snam nella transizione energetica e proseguiamo il percorso di crescita e di remunerazione degli azionisti facendo leva sui risultati raggiunti in questi anni, sulla maggiore efficienza operativa e sulla riduzione degli oneri finanziari, sulla totale integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance nella gestione dell’azienda e su uno scenario di mercato nel quale le nostre infrastrutture hanno un ruolo sempre più centrale per la decarbonizzazione.
Abbiamo voluto destinare maggiori risorse all’innovazione e all’accelerazione dei nuovi business green del progetto SnamTec, pari a oltre il 20% del totale degli investimenti al 2023, per accrescere la presenza di Snam nel settore del biometano, confermare l’impegno nella mobilità sostenibile e nell’efficienza energetica ed essere tra i pionieri nell’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico pulito del futuro. Siamo convinti che l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili darà un contributo determinante al raggiungimento degli obiettivi climatici e che l’Europa e l’Italia potranno essere leader nello sviluppo della tecnologia. Entro fine anno raddoppieremo la nostra sperimentazione nella rete di trasmissione, portando la miscela di idrogeno al 10%.
Contestualmente, aumentiamo gli investimenti nel core business con l’obiettivo di accrescere sempre più la qualità del servizio e rendere le nostre infrastrutture più moderne, sicure e sostenibili, riducendo in modo significativo le emissioni delle nostre attività e contribuendo allo sviluppo economico e sociale dei territori nei quali operiamo”.
Scenario e update degli obiettivi al 2023
Lo scenario nazionale e internazionale nell’arco del piano e nel lungo periodo conferma la centralità delle attività di Snam. A livello globale, con una previsione di crescita significativa della domanda per i prossimi anni, in particolare nelle Americhe e in Cina, il gas naturale si sta affermando come fonte energetica sempre più abbondante e competitiva nonché come soluzione immediata ed economica per sostituire il carbone nella generazione elettrica e il diesel nei trasporti. Questo trend è particolarmente evidente in Italia, dove nel 2019 è atteso un incremento dei consumi del 4,4% rispetto allo scorso anno (75,9 miliardi di metri cubi rispetto a 72,7 miliardi),
grazie soprattutto a una previsione di crescita di circa il 12% nel settore termoelettrico. Il ricorso al gas nella generazione termoelettrica è destinato ad aumentare anche nei prossimi anni per sostituire circa 8 Gigawatt di capacità di generazione a carbone.
Grazie all’aumento dei volumi di gas immesso nella rete Snam nel 2019, l’incidenza del costo di trasporto per metro cubo trasportato è scesa del 10% rispetto al 2015 passando da circa 2,9 € centesimi/m3 a circa 2,7 € centesimi/m3.
In Europa e in Italia si è registrato un recupero della domanda negli ultimi anni, associato a una crescente necessità di importazioni da rotte diversificate alla luce del declino della produzione domestica e in vista della progressiva uscita di vari paesi dalla produzione termoelettrica a carbone. In Europa, il fabbisogno di importazioni è cresciuto del 30% dal 2014 ed è previsto in ulteriore aumento nel medio periodo.
Nel lungo termine, inoltre, il gas non è più solo visto come fonte di transizione ma come un pilastro di un mondo decarbonizzato, in particolare nei diversi settori difficili da elettrificare. Tale ruolo verrà rafforzato grazie al rapido sviluppo dei gas rinnovabili, in particolare della filiera del biometano, che potrà crescere a ritmo sostenuto in Italia anche a seguito degli investimenti di Snam, e alle numerose iniziative in corso in tutto il mondo per produrre l’idrogeno da fonti rinnovabili a costi sempre più competitivi.
Secondo uno studio di Navigant, l’Europa garantirebbe un risparmio annuo al sistema di 217 miliardi di euro dal 2050 in uno scenario con 270 miliardi di metri cubi di gas rinnovabili, rispetto a uno scenario che non ne preveda l’utilizzo.
In Italia, secondo gli scenari congiunti Snam-Terna pubblicati il 30 settembre, i consumi di gas al 2040 sono attesi sostanzialmente in linea con quelli attuali, con un ruolo crescente per i gas rinnovabili. Nello scenario “centralizzato”, che prevede un maggior ricorso anche alle infrastrutture esistenti, si prevedono oltre 26 miliardi di metri cubi di gas rinnovabile e low-carbon.
Per quanto riguarda Snam, il continuo miglioramento dei risultati dal core business, la visibilità di lungo termine sul contesto regolatorio, la maggiore esposizione alla transizione energetica con le nuove iniziative, la solida performance delle attività internazionali, il focus sull’innovazione tecnologica e il forte presidio di ottimizzazione della struttura finanziaria consentiranno alla società di ottenere una crescita sostenibile dei principali indicatori, confermando o migliorando i target del precedente piano.
In particolare, nel periodo 2017-2023 è previsto un aumento medio annuo:
- dell’utile netto maggiore del 4%, confermando il target precedente;
- dell’utile netto per azione del 5,5% (superando il target di oltre il 5% nel precedente piano);
- dell’EBITDA di oltre il 3% nel periodo;
- del dividendo per azione (DPS) del 5% fino al 2022, confermando la politica annunciata l’anno scorso;
- della RAB tariffaria del 2,5% (in linea con il piano precedente nonostante le assunzioni di minore inflazione), con visibilità di una successiva crescita dell’1% reale al 2030.
Il rapporto debito/RAB sarà sostanzialmente stabile, al netto dell’impatto del rilascio, previsto nell’orizzonte di piano, della garanzia pro-quota sul debito di TAP durante il periodo di costruzione del gasdotto. In particolare, al 2023 è atteso un rapporto debito adjusted/RAB incluse consociate al 53%.
La guidance sull’utile netto del 2019 migliora a € 1.080 milioni, portando la crescita dell’utile per azione a +32% dal 2016.
Per il 2020 Snam si attende un utile netto in crescita a circa € 1.100 milioni e un livello di indebitamento a fine anno pari a circa € 12,4 miliardi, escludendo l’assorbimento di circolante di natura tariffaria atteso a circa € 100 milioni. La RAB per i ricavi 2020 è attesa a circa € 20,6 miliardi.