Si può vivere d’aria? Forse sì, almeno sarà possibile in un futuro abbastanza prossimo. Una start up californiana chiamata Air Protein ha infatti appena annunciato di essere riuscita a sviluppare una nuova tecnologia che permette di produrre carne proprio dall’aria, o meglio dall’anidride carbonica in essa contenuta. E’ un’altra delle tante aziende che stanno mettendo in atto soluzioni che rendono la CO2 da problema, visto che causa il riscaldamento globale, a risorsa (c’è anche la vodka). Ed è l’ultimo di una serie di tentativi di produrre artificialmente il cibo maggiormente responsabile dell’attuale catastrofe ambientale.
Un quarto della superficie del Pianeta infatti è attualmente utilizzato per l’allevamento del bestiame, e un terzo delle aree agricole è riservato alla coltivazione di piante che vanno a nutrire gli animali. La domanda di carne continua a salire. Entro il 2050 ci sarà un aumento di oltre il 60 per cento. Non è un caso dunque se l’Amazzonia brucia, visto che quei territori possono essere trasformati in pascoli o campi per soddisfare una effettiva domanda.
La terra è ormai diventata una delle risorse più appetitose sia per chi gli agricoltori, sia per i Governi in cerca di nuove superfici utili a soddisfare i bisogni delle proprie popolazioni. Produrre un alimento che non ne ha bisogno dunque potrebbe essere un vantaggio.
Il risultato è una polvere marroncina che ha un gusto neutro, ma che può essere convertita in hamburger, petti di pollo, ma anche pasta, cereali o bevande.
Viene ottenuta tramite un processo probiotico, simile a quello che porta alla formazione dello yogurt: dei batteri chiamati idrogenotrofi vengono posti dentro a un fermentatore e nutriti con anidride carbonica. Il secreto contiene l’80 per cento di proteine.
A differenza dei legumi, non ci sono altri elementi, e il profilo aminoacidico è identico a quello di manzo o pollo. Sono presenti tutti i nove amminoacidi essenziali. E’ presente anche la vitamina B12, che normalmente si trova solo nei derivati animali ed è carente in chi segue una dieta vegana. Non ci sono invece ormoni e antibiotici, come può accadere con la carne in commercio, e l’energia utilizzata è del tutto rinnovabile. Tra l’altro il processo è molto veloce: le cellule raddoppiano in 20 minuti e in tutto sono necessarie poche ore. Molto più veloce dei mesi necessari a far crescere un vitello.
Air Protein collabora con Kiverdi che si occupa di trasformare il carbonio in prodotti compatibili con l’ambiente, come le nuove plastiche. Kiverdi aveva studiato una tecnologia già elaborata dalla Nasa, un ciclo del carbonio che poteva servire nelle missioni spaziali più lunghe. L’aria espirata dagli astronauti, ricca di anidride carbonica, veniva utilizzata per produrre sostanze nutritive, che una volta mangiate producevano di nuovo anidride carbonica, chiudendo il ciclo.
Da Rebel Wopper di Burger King all’ormai famoso Impossible Burger le alternative carnivore per i vegetariani, o quelli che vorrebbero esserlo ma non ce la fanno, si sprecano. Ma si basano su ingredienti più concreti.
Il successo di queste proposte ha fatto sì che anche altre realtà si siano mosse. Stanno lavorando sempre sull’aria anche la Solar Food finlandese, il cui prodotto però arriva al 50 per cento di proteine, e la NovoNutrients che converte il gas in un concime per pesci.
E’ indubbio che dovremo produrre più cibo e che la Terra è già arrivata al limite. La Fao predice che gli agricoltori entro il 2050 per soddisfare le necessita degli ormai 10 miliardi di umani che abiteranno il Pianeta, dovranno aumentare la produzione del 70 per cento, usando però solo il 5 per cento in più di suolo. Le carni ottenute con piante hanno comunque un impatto ambientale, mentre quella che si ottiene con l’aria lo riduce drasticamente e rivoluziona l’approccio storico che abbiamo con il cibo. Per ora però Air Protein non puà vendere nulla: deve infatti ancora trovare il modo di ottenere qualcosa di appetibile.
Mariella Bussolati, Business Insider Italia