Amazon ha contestato l’assegnazione da parte del Pentagono a Microsoft di un megacontratto da dieci miliardi di dollari per il cloud. Commessa per la quale il gigante del commercio online era ritenuto favorito.
“Numerosi aspetti del processo di valutazione del contratto – ha detto un portavoce di Amazon – hanno delle lacune evidenti, degli errori e dei pregiudizi senza possibilità di equivoco. E’ importante che queste questioni siano esaminate e rettificate”. Il contratto Jedi ha una durata di dieci anni e dovrà modernizzare la totalità dei sistemi informatici delle forze armate americane in un sistema gestito dall’intelligenza artificiale.
La divisione della società di e-commerce chiamata Amazon Web Services (AWS) domina il settore del cloud computing e fornisce di già i suoi servizi ad altri organismi del governo americano fra cui la Cia. “AWS ha un’esperienza unica e le qualità necessarie – ha continuato il portavoce di Amazon – per fornire all’esercito americano le tecnologie essenziali di cui ha bisogno. Noi pensiamo che è essenziale che il governo assegni i contratti in modo obiettivo e senza influenze politiche”.
E in molti vedono la scelta del Pentagono a favore di Microsoft come uno “sgarbo” di Trump a Jeff Bezos, fondatore di Amazon e proprietario del Washington Post, bersaglio di violente critiche da parte del presidente Usa.
Repubblica.it