È allarme nel Pd dopo la diffusione dell’ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto. La rilevazione di Noto Sondaggi rivela infatti che nell’ultimo mese i dem hanno perso circa 5 punti percentuali, mentre la Lega ne ha recuperati più di 3. La preoccupazione cresce anche in vista delle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna che, dopo l’Umbria, rappresentano il secondo test nazionale sulla tenuta del governo Conte II. Nella regione rossa i primi sondaggi rilevano già un vantaggio del centrodestra, specie se il Pd correrà da solo, senza replicare il patto civico con il M5s. Sullo sfondo le polemiche contro la plastic tax, con l’attuale governatore dem Stefano Bonaccini sul piede di guerra contro il suo stesso partito, favorevole alla misura. L’Emilia Romagna, infatti, è una regione leader nel comparto degli imballaggi di plastica e la tassa, così com’è, sarebbe una stangata per tutto il settore. Al punto che quasi sicuramente sarà rimodulata.
Ma esaminiamo nel dettaglio i dati del sondaggio di Antonio Noto pubblicato ieri sul Resto del Carlino. Come accennato, nell’ultimo mese il Pd ha perso circa 5 punti percentuali, il M5S, 3,5 punti e Leu un punto. Italia Viva ha ‘aggregatò il 6% degli elettori. Il saldo per l’alleanza giallo-rossa di governo è negativo a meno 3,5%. Dopo l’apertura della crisi agostana, invece, la Lega è ritornata alle dimensioni del risultato delle scorse elezioni europee attestandosi a quota 33,2% delle preferenze, con un recupero del 3,2% di voti. Anche Fratelli d’Italia continua a crescere (+1,5%) arrivando al 9%. E Forza Italia, seppure lontana dagli allori degli scorsi anni, registra una aumento del 2% delle preferenze: negli ultimi 30 giorni, dunque, il saldo della coalizione del centrodestra balza al più 6,7%. Secondo l’analisi a pesare sul calo del consenso può avere influito anche la manovra economica: per il 56% del campione preso in esame, il parere sui provvedimenti contenuti nella legge finanziaria è negativo, per il 33% è positivo e l’11% non ha espresso opinione.
In particolare, “il 62% – ha spiegato Antonio Noto, direttore dell’omonimo istituto di sondaggi – pensa che le tasse aumenteranno ed il 45% ritiene che la qualità della propria vita peggiorerà nel corso del prossimo anno e a questi c’è da aggiungere un ulteriore 40% che stima che nè migliorerà nè si acutizzerà”. Nella rilevazione, inoltre, prevale una stima a breve termine per il governo Conte II: il 55% degli intervistati pensa che l’esecutivo giallo-rosso durerà meno di un anno, il 20% tra uno e due anni e solo il 13% fino al 2023. “Il 56% – ha sottolineato Noto – pensa che questa compagine governativa sia ugualmente conflittuale al proprio interno esattamente come il precedente esecutivo generato dal contratto gialloverde”.
In questa “fotografia” della politica italiana le elezioni in Emilia Romagna si confermano un test nazionale per l’attuale governo. Tra gli elettori pentastellati la maggioranza, il 58%, è contraria all’alleanza tra M5S e Pd mentre è favorevole il 33%. Tra gli elettori dem, invece, prevale la quota, il 62%, che vorrebbe l’accordo tra i due partiti anche in Emilia Romagna.
Repubblica.it