“Abbiamo associato gioco d’azzardo e prostituzione per unire questi temi nel filone dell’anti-proibizionismo. Non possiamo essere liberisti e liberali solo su alcuni temi e non altri. Le posizioni sul gioco si dividono. Quello che cerchiamo di fare in Italia è contribuire con una visione politica, economica e sociale che siano coerenti. Uno dei temi più interessanti è proprio quello del gioco, regolamentato dal 2003. Inoltre c’è sul gioco una grande ipocrisia essendo una delle principali risorse dello stato. Nonostante questo gli enti locali si sono inventate negli anni le limitazioni più stravaganti. Dobbiamo fare passi avanti nella prostituzione, ma non dobbiamo fare passi indietro sul gioco, che rappresenta un presidio di legalità indispensabile”.
Con queste parole alla Camera dei Deputati Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman, ha aperto il convegno dedicato a “I danni del proibizionismo in Italia – Il pericolo di uccidere il Gioco Lecito e l’errore di non regolamentare la Prostituzione”.
Presente il deputato di Forza Italia Andrea Ruggieri e Alessandro Ortombina, Responsabile Politiche sociali dell’Istituto Friedman.
“Nel gioco – ha dichiarato il dr. Alessandro Ortombina – dobbiamo considerare che abbiamo 18 miliardi all’anno che vanno oltre confine perché le regole normative mettono barriere. La gente va oltre confine ma il gioco d’azzardo patologico va curato non con il proibizionismo. Siamo liberisti, non dobbiamo giudicare ma creare percorso di recupero di queste persone. Servono professionisti sul territorio che aiutino le famiglie cadute in questo disagio. Analizzare il territorio, comprendere i problemi e trovare le giuste strategie. Questo dovrebbe fare il legislatore per rispondere ai veri bisogni dei cittadini”.
“Come nel gioco, anche nella prostituzione il proibizionismo non serve, non aiuta. Anche se si vieta il mercato illegale resta. Una dimostrazione ci viene proprio dal settore del gioco”. Ha affermato Wilma Ciocci, Sociologa e Criminologa.
“Sul gioco si è fatto molto. Ma questa attività in alcuni soggetti porta ad una dipendenza comportamentale. Spessa a noi come società civile affrontare questo problema, non spetta solo alla politica fare questo. In questo caso, dobbiamo lavorare sulla formazione, come si sta già facendo nel gioco d’azzardo, ma anche presso gli operatori sanitari. Non possiamo semplicemente annullare l’industra del gioco solo perché questa sviluppa una patologia. Basta aprire un telefono per accedere ai giochi o alla pornografia.
A moderare l’evento il giornalista Cesare Lanza, che ha affermato “Lo Stato nel gioco ha due anime. Da un lato cerca di imporre regole e farle rispettare dall’altra è il biscazziere numero uno per gli interessi che ne ricava”.
A chiudere l’evento l’on. Ruggieri che per l’occasione ha presentato un progetto di legge proprio sulla questione: “Dobbiamo uscire dall’equivoco, dobbiamo decidere se vogliamo disciplinare in maniera corretta un settore o vietarlo.
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