La città più cara in Italia per comprare casa è Milano. Qui per diventare proprietari di un appartamento da 85 metri quadri sono necessari più di dieci anni di stipendio di un italiano medio. Una quantità di denaro persino maggiore di quella richiesta a Roma, che fino all’anno scorso si trovava al primo posto in classifica e che oggi è invece scivolata al secondo posto in classifica con 9,5 anni di buste paghe. Un po’ meno cara è Firenze, che segue in terza posizione con 9 anni, mentre regina del low cost è Palermo, in assoluto la città più economica dello Stivale: l’ambito bene si può ottenere con appena 3,7 annualità. A dirlo è l’ufficio studi del gruppo immobiliare Tecnocasa che racconta anche come in dieci anni il mercato si sia del tutto trasformato.
Il crollo dei prezzi delle case ha consentito ai connazionali che acquistano ora di risparmiare circa 28 mensilità rispetto a quanto avrebbero dovuto sborsare in passato. Perché in questa fine di 2019 il grande passo si può fare con una media nazionale di 6,6 anni di buste paghe, mentre nel 2009 ne erano necessarie 9. Persino rispetto all’anno scorso chi compra può spendere 4 mesi di stipendio in meno. I prezzi sono scesi anche nel capoluogo lombardo (-2,3 annualità).
Bologna e Verona sono le città in cui, in questo orizzonte temporale il caro casa si è ridotto meno. Nel capoluogo dell’Emilia Romagna servivano 7,6 anni di lavoro, mentre a Verona 4,8. Nel 2009 8,9 e 6,1. “L’analisi è stata condotta – spiegano dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa – tenendo conto dei dati relativi al prezzo al metro quadro di un immobile medio usato, riferiti al primo semestre 2019, e sulle retribuzioni contrattuali annue a tempo pieno (al netto dei dirigenti), al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali, ricavate dalla banca dati Istat”.
Stefania Aoi, Repubblica.it