Per cinque mesi all’anno l’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) conduce un’indagine sulla fiducia dei consumatori e delle imprese: due indici che, sebbene parzialmente, rappresentano un indicatore affidabile sull’andamento economico del Paese. A settembre 2019, ovvero in coincidenza con la nascita del governo Conte II, rispetto al mese precedente l’indice della fiducia dei consumatori ha fatto segnare un aumento (da 111,9 a 112,2), mentre si registra una diminuzione sul fronte delle imprese con un «calo lieve» (da 98,8 a 98,5). Ma cosa sono e come si calcolano i due indici?
La fiducia dei consumatori
Questo indicatore si pone l’obiettivo di misurare, tramite un’indagine a campione, la fiducia basata sulla spesa che singoli e famiglie svolgono durante il mese in relazione a investimenti, spese correnti e particolari e risparmi. L’indagine viene fatta al telefono su un campione rappresentativo di adulti con nove domande precise sullo stato dell’economia italiana, dell’occupazione, i giudizi sul bilancio familiare e così via. I quattro cardini dell’indagine che servono per il conteggio finale sono il clima economico, il clima personale, il clima corrente e il clima futuro. I saldi relativi alle variabili dell’indagine sui consumatori consistono nella differenza fra le frequenze percentuali delle modalità favorevoli e quelle sfavorevoli. Alla fine del calcolo, l’indice di fiducia del consumatore è calcolato sulla base 2005=100 e l’elemento che ne spiega l’andamento è il paragone con i mesi precedenti.
La fiducia delle imprese
Questo indicatore si pone l’obiettivo di misurare la fiducia delle imprese italiane rispetto all’andamento economico del Paese, elemento importante che spesso condiziona investimenti e sviluppo. Quest’indagine ha avuto inizio nel 1986, prima su base bimestrale e poi mensile. Dal mese di maggio 2010 le informazioni sono raccolte su un panel di circa 1000 imprese commerciali divise per ripartizione geografica e attività. Anche questo indice viene calcolato con una media aritmetica ponderata dei saldi destagionalizzati e standardizzati delle variabili che compongono il clima di fiducia delle imprese manifatturiere, delle costruzioni, dei servizi e del commercio al dettaglio. Il risultato è in base 2010=100. Anche qui è fondamentale il paragone con i mesi precedenti.
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