“Aspetto i fatti. Ma se il ministro conferma che l’autonomia andrà a finire al 2023, per noi la partita è già chiusa. Ci faremo sentire”: è l’avvertimento
lanciato dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in un’intervista al Corriere della Sera. “Io ho due milioni e 328 mila veneti che il 22 ottobre 2017 hanno votato per l’autonomia. Noi i compiti li abbiamo fatti”, ha sottolineato Zaia, “l’accusa dell’Italia a due velocità è un alibi per non fare nulla”.
Poi la sfida al ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia: “Visto che dice di essere un centravanti, vediamo se fa gol. Ha trovato un sacco di lavoro ben fatto. Se così non fosse vorrebbe dire che il premier ha raccontato bugie per un anno, visto che aveva annunciato la chiusura per febbraio. Mai capo del governo fu più smentito”.
“Il ministro del Sud e del resto del mondo, Provenzano, ha ringraziato Barbara Lezzi per aver bloccato l’autonomia, certificando che i grillini non la volevano”, ja osservato Zaia. A suo avviso “il vero banco di prova saranno i tempi”: “A Boccia ho detto che è giusto poter offrire la stessa qualità di servizi nella sanità a tutti i cittadini, ma se guardo ad alcune comunità del Sud che esportano malati con la valigia in mano, vedo che non hanno avuto meno soldi di noi”.