Esponenti del governo parlano della possibilità di introdurre una tassa sulle merendine e sulle bibite gassate e il settore della distribuzione automatica, ‘cugino’ di quello dei giochi degli apparecchi da intrattenimento, teme l’ennesimo balzello.
Prima sì e poi no. Prima il ministro della Istruzione che parla di possibili maggiori eitrate dalla tassazione sulle merendine, poi il premier Conte e il ministro degli Interni Di Maio che gettano acqua sul fuoco. “Le merendine? Abbiamo visto quante calorie avevano e ho detto a Luigi: non le mangiare perché fa male. Abbiamo preferito pane e salame”, ha spiegato ironicamente il premier.
Pericolo scampato? Chissà, per il momento il settore della distribuzione non si esprime. In fondo si tratta di ipotesi.
Ma per molti imprenditori che da tempo hanno affiancato alla gestione degli apparecchi da intrattenimento quella, non troppo diversa, dei distributori automatici, certe ‘uscite’ non promettono nulla di buono. Si sa come va a finire in certi casi, si comincia con le dichiarazioni sulla necessità di tutelare la salute dei cittadini e si finisce con il trasformarle in crociate (la vicenda slot insegna).
Le dimensioni del mercato
Con un giro d’affari di quasi 4 miliardi di euro (3,94 mld €) e di oltre 12 miliardi di consumazioni complessive, il mercato della distribuzione automatica di cibi e bevande e del caffè porzionato (capsule e cialde) in Italia ha chiuso il 2018 con una crescita del 4,7% rispetto al 2017.
È quanto emerge dall’ultimo studio di settore di CONFIDA, l’associazione italiana della distribuzione automatica, realizzato in collaborazione con Accenture. “In uno scenario di stagnazione dei consumi” – afferma Massimo Trapletti, presidente di CONFIDA – “il nostro settore mostra segni di vitalità ed esprime una qualità crescente, così come la produzione di macchine per la distribuzione automatica è sempre più un esempio di made in Italy che funziona”.
L’automatico sfiora i 2 miliardi di euro. Nell’ultimo anno il fatturato legato ai soli distributori automatici è cresciuto del 3% raggiungendo gli 1,92 miliardi di euro con le consumazioni in aumento dello +0,8% (circa 5 miliardi). Galoppa il mercato del “porzionato” (+6,4% e 2 miliardi di euro di vendite tra cialde e capsule) con un picco di consumazioni (+7,2%) oltre le 7 miliardi di unità.
Italia sempre più leader in Europa per macchine installate. Con 12 mila macchine vendute in più rispetto allo scorso anno (+1,42%) si raggiunge il numero di 822.175 distributori installati nel nostro Paese, che confermano la leadership italiana fra i Paesi europei. Dietro all’Italia, la Francia con solo 598 mila distributori e la Germania con 570 mila. E proprio in Germania è più forte il legame tra i settore dei giochi distribuiti nei pubbllici esercizi e quello della distribuzione automatica, tanto che i gestori vengono rappresentati da una stessa associazione.
Snack stabili e cioccolato sul podio. Se la vendita di snack dolci e salati (75% del segmento) è sostanzialmente stabile, il cioccolato non arresta la sua avanzata: + 1,8% e 144,6 milioni di pezzi venduti, molte più barrette (103,5 milioni) che tavolette. Tra gli snack dolci si registra un calo per i biscotti (-2,9%) e un incremento per i prodotti da forno, come i croissant (+1,6%). Fra i salati si sono venduti meno patatine, arachidi e simili (-1,2%) ma più snack a base di pane e derivati, come taralli e cracker (+1,2).
Quante sono le aziende in Italia. Sono oltre 6 mila le attività del settore in Italia, tra sedi (3.620) e unità locali (2.676), e crescono del 4,1% in un anno e del 17,7% in cinque, grazie soprattutto all’apertura di nuove unità locali mentre le sedi di impresa restano stabili rispetto al 2018 e aumentano dell’1% dal 2014, passando da 3.588 a 3.620. È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese al secondo trimestre 2019, 2018 e 2014.
La Lombardia è la prima regione italiana per numero di attività nel settore, con 877 tra sedi di impresa e unità locali (di cui 525 sedi) e un peso del 13,9% sul totale nazionale. Milano ne concentra 353, seguita da Brescia (84, +1,2% in un anno), Bergamo (80, +9,6%) e Monza e Brianza (76, +2,7%). Varese è quinta con 62 attività (+3,3%). In cinque anni in forte crescita Lodi (+30,4%) e Cremona (+26,3%).
Roma con 431 attività, 6,8% del totale italiano, Milano con 353 (5,6%) e Torino con 306 (4,9%) sono i primi tre territori per concentrazione, seguiti da Bari, Napoli, Cagliari, Taranto, Genova, Lecce e Firenze. Tra i primi dieci territori, crescono in un anno soprattutto Bari (+13,4%), Taranto (+12%) e Firenze (+8,9%). In cinque anni maggior aumento a Taranto (+211,8%), Bari (+125,2%) e Lecce (+80%).
“Il settore della distribuzione automatica – Massimo Trapletti conferma i dati della Camera di Commercio – è un settore dinamico e in crescita in cui l’Italia è leader a livello europeo. Gli sforzi delle aziende del settore sono attualmente orientati all’innovazione tecnologica delle vending machine che oggi iniziano ad essere connesse, dotate di touch screen per una migliore esperienza d’acquisto del consumatore e di pagamenti cashless (APP, carte di credito, ecc). Ma l’impegno dell’intero comparto si sta orientando anche e soprattutto verso la qualità e la varietà dei prodotti alimentari offerti e verso la sostenibilità. La nostra associazione ha dato vita insieme al Consorzio Corepla al progetto RiVending che prevede la raccolta e il riciclo di tutta la plastica di bicchierini e palette del caffè che viene reimmessa nella produzione di altri bicchierini e palette dando vita così ad una perfetta economia circolare”.
di Redazione, Jamma.tv