General Motors si appresta ad affrontare il primo sciopero dei suoi lavoratori da dodici anni a questa parte. Il sindacato United auto workers ha lanciato la protesta con efficacia dalla mezzanotte di domenica, rottura di una trattativa durata ormai quattro anni per arrivare a un aggiustamento del contratto.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, Uaw avrebbe ritenuto insufficiente la proposta di mettere in produzione nuove vetture in otto impianti, un piano da 7 miliardi di investimenti e la promessa di 5.400 assunzioni. In quella che il Wsj definisce una mossa “inusuale”, è stata poi la stessa Gm a render pubblico quel che aveva offerto ai lavoratori.
Il sindacato – che al quotidiano di Wall Street dice di non aver preso “alla leggera” la decisione – chiede adeguamenti salariali, in particolare per i lavoratori al primo impiego che ad ora non arrivano a 20 dollari all’ora, con un meccanismo di progressione dello stipendio che consenta loro di arrivare almeno a 30 dollari nel giro di 3-4 anni, invece degli otto anni attualmente necessari. Anche sui modelli e sugli investimenti negli stabilimenti, Uaw vorrebbe di più.
La lotta è dura, tra un tweet di Trump e l’altro, perché si tratta di un terreno di scontro tra azienda e sindacati che farebbe da precedente alle trattative condotte anche in Ford e Fca, dove per il momento è stato esteso il contratto pre-esistente. Lo sciopero dei 49 mila addetti Uaw in Gm è stato anticipato da quello di circa 850 lavoratori di un subcontrattista preposto alla manutenzione nelle fabbriche di General Motors in Michigan e Ohio. L’ultimo grande sciopero in Gm, ricorda ancora il Wsj, risale al 2007 e aveva per oggetto la sicurezza dei lavoratori: 73 mila tute blu si fermarono in circa 80 impianti, per due giorni.
Repubblica.it