Non sappiamo ancora quanti soldi saranno, perché molto dipende dalle altre tessere di quel mosaico chiamato legge di Bilancio. Ma si comincia a capire meglio come saranno pagati. Sul taglio del cuneo fiscale, cioè delle tasse e dei contributi che rendono più magra la busta paga, il governo sta maturando una convinzione. Meglio non polverizzare la sforbiciata, con qualche decina di euro in più in busta paga, mese dopo mese. E concentrare gli effetti in un pagamento unico. Uno stipendio in più, o quasi, che arriverebbe a luglio, all’inizio dell’estate e delle vacanze.
Si tratterebbe della conferma di un meccanismo già utilizzato. Proprio a luglio viene pagata già adesso la quattordicesima, l’assegno aggiuntivo per i pensionati a basso reddito. Una misura introdotta nel 2007 dall’allora ministro del Lavoro Cesare Damiano e poi estesa dal governo Renzi. «In quella occasione — ricorda l’ex ministro — la scelta di procedere al pagamento in una soluzione unica fu fatta proprio per dare maggiore concretezza all’intervento». Anche perché, allora come adesso, le risorse da mettere sul piatto sono quelle che sono.
Per il cuneo fiscale si è ipotizzata una dote di 5 miliardi di euro. Se il taglio fosse limitato ai redditi fino a 26 mila euro lordi l’anno, come sembra probabile, il bonus annuale sarebbe di 1.500 euro l’anno. Qualcosa in meno se la soglia massima di reddito dovesse salire a 35 mila euro. In molti casi si tratterebbe di uno stipendio in più. Anche se parliamo di cifre lorde e ipotizzare anche una forma di detassazione, come pure si è fatto in questi giorni, sembra difficile. Se invece si procedesse al pagamento mese per mese, l’effetto del taglio sarebbe di poco più di 100 euro al mese, sempre lordi. Sicuramente meno visibili, forse anche meno spendibili. E quindi con meno effetti su quel sostegno ai consumi che il governo vuole perseguire. Resta un’incognita, tutta politica.
Gli ultimi interventi di questo tipo sono stati fatti tutti alla vigilia di un voto importante. Gli 80 euro di Renzi arrivarono poco prima delle Europee del 2014 che premiarono il Pd. Il reddito di cittadinanza è arrivato quest’anno, e con molti pezzi ancora mancanti, poco prima delle nuove Europee, che in realtà hanno premiato la Lega e bastonato il Movimento 5 Stelle. Far vedere gli effetti del taglio del cuneo fiscale fin dalla prima busta paga di gennaio sarebbe forse poco visibile. Mentre l’eventuale stipendio aggiuntivo di luglio potrebbe essere un colpo a vuoto, perché non arriverebbe a ridosso di nuove elezioni. O forse no?
Lorenzo Salvia, Corriere.it