Mossa a sorpresa di Huawei, il colosso della telefonia cinese che, da un lato guida il mercato delle infrastrutture 5G e dall’altro è impantanato in una complicata questione di accuse di spionaggio. Vendere la sua tecnologia fiore all’occhiello, creare un concorrente, aprire il mercato. In un’intervista di due ore con The Economist, Ren Zhengfei, amministratore delegato di Huawei, ha spiegato il suo piano: “Una commissione una tantum, una transazione darebbe all’acquirente l’accesso perpetuo ai brevetti, alle licenze, al codice, ai progetti tecnici e al know-how di produzione 5G esistenti di Huawei. L’acquirente potrebbe modificare il codice sorgente, il che significa che né Huawei né il governo cinese avrebbero il controllo ipotetico di alcuna infrastruttura di telecomunicazione costruita utilizzando apparecchiature prodotte dalla nuova società”. Allo stesso modo Huawei sarebbe libera di sviluppare la sua tecnologia in qualunque direzione desideri. L’obiettivo dichiarato di Ren – scrive l’Economist- è quello di creare un rivale che possa competere nel 5G con Huawei (che manterrebbe i suoi contratti esistenti e continuerebbe a vendere il proprio kit 5G). A suo avviso, ciò contribuirebbe a livellare il campo di gioco in un momento in cui molti in Occidente sono diventati allarmati dalla prospettiva di una società cinese che fornisce gli strumenti per la maggior parte delle nuove reti di telefonia mobile del mondo. “Una distribuzione equilibrata degli interessi – afferma Ren – è favorevole alla sopravvivenza di Huawei”.
Alice Mattei, Business Insider Italia