Uber chiude il secondo trimestre con un rosso record di 5,24 miliardi di dollari, molto peggiore delle attese degli analisti. Deludono anche i ricavi, che crescono del 14% a 3,17 miliardi di dollari: si tratta dell’aumento minore mai registrato che inchioda i ricavi sotto le attese del mercato, che scommetteva su 3,3 miliardi di dollari. La reazione del titolo a Wall Street è immediata. Uber è affondato del 12%, scendendo sotto i 38 dollari per azione, ai minimi da gennaio. Dara Khosrowshahi cerca di rassicurare. “Il 2019 è stato l’anno picco per i nostri investimenti e riteniamo che nel 2020 e il 2021 le perdite caleranno”, dice l’amministratore delegato, spiegando che Uber sta crescendo in nuovi mercati e può contare su attività come Uber eats che hanno “buoni tassi di crescita”. “In luglio la piattaforma Uber ha raggiunto oltre 100 milioni di clienti mensili attivi per la prima volta, stiamo diventando una parte sempre più integrante della vita nelle città del mondo”, aggiunge.
Ansa