L’uscita precoce dagli studi è decisamente più accentuata per i giovani stranieri – 37,6% contro 12,3% degli italiani – per i quali nell’ultimo anno si registra un peggioramento (+4,5 punti contro +0,2 punti negli italiani) dopo i progressi degli anni precedenti. Questo aumento è diffuso nelle aree territoriali e indipendente dal genere. Le giovani donne sono invece meno frequentemente coinvolte nel fenomeno dell’abbandono scolastico precoce rispetto ai coetanei (12,3% contro 16,5%) malgrado il peggioramento nell’ultimo anno (+1,1 punti), in particolare per le straniere.
Il profilo territoriale mette in luce divari molto ampi: l’abbandono degli studi prima del completamento del sistema secondario superiore o della formazione professionale raggiunge il 18,8% nel Mezzogiorno, scende al 12,2% nel Nord e registra il minimo al Centro (10,7%).
Dal 2014, il miglioramento più consistente si è avuto nel Centro mentre il peggioramento dell’ultimo anno riguarda il Nord (+0,9 punti) e il Mezzogiorno (+0,3 punti). Di fatto, ciò ha riportato il valore del Nord a un livello simile a quello del 2014. In generale, i divari territoriali non accennano a ridursi.
La Stampa