“I panda bond che verranno emessi tra qualche giorno saranno da 150 milioni per ora”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a margine della chiusura dei lavori del First China-Italy Dialogue. “Manca solo firma per completare la procedura di emissione. Saranno bond per finanziare le imprese”, ha concluso.
Una opportunità che vedrà in qualche modo schierata anche la Cassa Depositi e Prestiti. “In Cdp abbiamo circa 60 aziende italiane che operano in Cina in cui abbiamo una partecipazione diretta o indiretta e che generano 3,5 mld di fatturato. Cdp è pronta a compiere un importante salto di qualità con la Cina. Vogliamo realizzare un supporto finanziario più strutturato alle imprese italiane in Cina per affrontare la crescente domanda del Made in italy. Per questo lanceremo i panda bond che finanziarenno le Pmi in Cina. Attendiamo l’ok all’emissione ma ci sono già manifestazioni di interesse”, ha annunciato Fabrizio Palermo, ad del braccio finanziario del Mef, aggiungendo che “abbiamo anche avviati contatti con dei fondi cinesi e vogliamo sostenere il piano di ingresso e di espansione delle nostre partecipate in Cina. Penso a Snam e ad Ansaldo Energia”.
E che l’asse tra i due paesi e le due economie diventi sempre più forte lo ha ribadito lo stesso Tria: “L’intesa tra Italia e Cina prevede un aspetto fondamentale: lo scambio di esperienze e best practice in materia di spesa pubblica, tassazione, supervisione della finanza pubblica”.
Per tale ragione, il governo si farà promotore dell’organizzazione di seminari che coinvolgeranno i rappresentanti delle istituzioni e la comunità accademica di entrambi i paesi. Per meglio affrontare le grandi sfide demografiche e il mutamento delle esigenze delle fasce sociali in difficoltà, ci confronteremo sulle politiche di welfare e in particolare sul sistema pensionistico. Una condivisione di competenze e interventi che puo’ arricchire entrambe le parti. La ricchezza e la varietà delle questioni sul tavolo è molto ampia”, ha aggiunto Tria.
Secondo il titolare del Mef quella di oggi “è stata una occasione proficua affinché la partnership strategica tra Italia e Cina e il meccanismo di dialogo tra i ministri delle Finanze dei nostri paesi diventino azioni concrete. Un dialogo incentrato sulla promozione degli scambi e la cooperazione bilaterale nei diversi ambiti economici e finanziari, finalizzata a ottenere benefici reciproci per le nostre economie”.
Inoltre, ha sottolineato il ministro Tria, “l’impegno principale non può che essere la predisposizione di un contesto economico propizio all’attività di impresa, un perimetro d’azione stabile, regolato da norme eque, trasparenti e non discriminatorie. In una parola, condizioni paritarie che incentiveranno la crescita del commercio e degli investimenti”.
In tal senso, “le sinergie che si realizzeranno tra l’economia italiana e quella cinese verranno sviluppate valorizzando il sistema di commercio multilaterale in cui già operiamo, centrato sul WTO, nonché il contesto regolatorio internazionale e il quadro istituzionale di cooperazione già esistente. Parlo ad esempio del G20, del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale e della Asian Infrastructure Investment Bank: attori che condividono i medesimi obiettivi di promozione di una crescita forte, sostenibile, bilanciata e inclusiva e per un miglioramento delle condizioni di vita generali”, ha spiegato ancora il titolare del ministero delle Finanze.
“Ci impegniamo a promuovere l’accesso ai reciproci mercati finanziari e a sostenere le istituzioni finanziarie affinché si possano moltiplicare le opportunità di business”, ha ancora aggiunto Tria. “L’esigenza fondamentale è che i mercati dei capitali possano offrire il massimo supporto alle imprese italiane e cinesi. Essenziale sarà anche costruire un contesto regolatorio favorevole e ci impegniamo inoltre, insieme ai nostri partner, a esplorare la possibilità di costituire fondi di investimento congiunti e altri strumenti finanziari innovativi”.
Milano Finanza