‘La Flat tax? Sì, è un nostro pallino, ma era nel contratto di governo e i galantuomini i contratti li onorano. Il reddito di cittadinanza mi è andato di traverso come una spina di pesce, ma l’ho votato perché era nel contratto. Ora gli altri facciano altrettanto con la flat tax‘.
Parole chiare, quelle che Gian Marco Centinaio, il leghista ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo ha detto a margine della conferenza stampa di presentazione della Guida ai locali storici d’Italia. E per fugare ogni dubbio residuo, Centinaio ha anche affermato di essere ‘contento che il reddito di cittadinanza sita andando meno bene del previsto, perché così si liberano risorse per la Flat tax‘.
Più nel merito della conferenza stampa, Centinaio ha lanciato un messaggio ai colleghi del governo, Toninelli in testa, dicendo che ‘il mio obiettivo è convincere i colleghi del governo a fare infrastrutture migliori, dalle stazioni ai porti agli aeroporti‘, perché ‘il turista è una risorsa, non un pollo da spennare, oltre a diventare un opinion leader che, una volta tornato a casa, racconta la sua esperienza agli amici‘. E se l’esperienza è buona sarà motivato a tornare, se non lo è, il danno si ripercuote sulla cerchia di amici.
L’Italia, sempre nelle parole del titolare del dicastero del turismo, deve fare di più per attirare e trattenere il ‘turista altospendente, che ora il nostro paese lo sfiora soltanto‘.
E una parte importante la fanno proprio i 215 locali storici italiani, che messi insieme totalizzano 38.700 anni di storia, in cui lo storytelling, tanto di moda in questo periodo, e le esperienze, sono già in qualche modo scritte nel Dna stesso del locale, che si tratti di hotel (dal Danieli di Venezia al De la Poste di Cortina), ristoranti (dal Boeucc di Milano al Filippino di Lipari), caffè (da Mulassano a torino al Gambrinus di Napoli), pasticcerie (Vigoni a Pavia), trattorie (Suban di Trieste) e così via.
Locali che racchiudono un pezzo importante di storia d’Italia, non solo nell’architettura e negli arredi, ma anche nei personaggi che li hanno frequentati nel corso dei secoli. Dal canto loro, l’associazione chiede alla classe politica una tutela e un aiuto, magari agendo sulla leva fiscale: è di pochi giorni fa la notizia che il caffè Greco a Roma è sotto sfratto perché non riesce a pagare l’affitto.
Emanuele Orlando, Business Insider italia