Se sarà flat tax, dovrà arrivare gradualmente e con le coperture garantite dai tagli alla spesa. I minibot? Messaggio ribadito: non servono. Sul tavolo di Palazzo Chigi che vede riunito il governo per parlare di conti pubblici e preparare la risposta all’Europa, che vuole aprire una procedura per la mancata riduzione del debito, arriva il Financial Times al quale il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha affidato il suo pensiero.
I messaggi sembrano indirettamente diretti a Matteo Salvini, che soltanto ieri continuava a rilanciare il taglio delle tasse e l’introduzione dei piccoli titoli di Stato per ripagare i fornitori della Pa. Tria conferma al quotidiano della City di aver appoggiato l’idea della flat tax “per ridurre la pressione fiscale sulla classe media e sui redditi medi”. Tuttavia precisa che la nuova imposta dovrà essere introdotta gradualmente “compatibilmente con i nostri obiettivi di finanza pubblica”. E dovrà essere compensata da tagli di spesa, altrimenti l’anno prossimo scatterà come misura di salvaguardia un aumento dell’Iva.
Anche sui minibot la porta si conferma chiusa. “Quello che posso dire è che nessuno nel governo pensa che dobbiamo uscire dall’Eurozona. Questo è sicuro”, torna a rassicurare Tria a chi gli chiede se il piano per introdurre i Minibot sia un modo per uscire dall’euro. “Non lo so – dice Tria, riferendosi a questa ipotesi – Spero che questo non sia vero. Io non la penso così. Come economista non sono d’accordo con questa idea. Sono un ministro e tutto quello che posso dire è che non abbiamo bisogno di questo strumento”. Poi riferendosi alla proposta di rimborsare i debiti della Pa con i Minibot, dice: “Possiamo pagare tutto questo debito commerciale normalmente usando la nostra moneta, l’euro. Quindi non abbiamo bisogno di altri strumenti valutari”. A chi gli chiede se la situazione potrebbe cambiare nei prossimi cinque anni, Tria replica: “Non so cosa accadrà in futuro e non vedo perchè dovremmo andare nella direzione opposta”.
Dal titolare delle Finanze arriva anche un aggiornamento sulle stime di spesa per le misure-bandiera di M5s e Lega. L’assorbimento inferiore alle attese di Reddito di cittadinanza e Quota 100 potrebbe portare a risparmi di spesa di 3-4 miliardi di euro l’anno prossimo., dice Tria facendo presente che una “serie di misure” sarà necessaria per tagliare il deficit e lasciando quindi intendere che quei denari sono già ipotecati.
Intanto, a palazzo Chigi il vertice vede presenti il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e lo stesso Tria. Tema della riunione la strategia per evitare la procedura d’infrazione Ue e la lettera di risposta da inviare a Bruxelles. Successivamente Conte è atteso alla Camera per l’informativa in vista del Consiglio europeo.
Repubblica.it