Il gruppo Cremonini promuove l’arte contemporanea nel Mattatoio di Testaccio, a Roma, uno spazio che ora è dedicato alle mostre. Claudia Cremonini, head of external communication di Cremonini spa, a ItaliaOggi illustra il nuovo progetto di comunicazione della multinazionale italiana che opera nel settore alimentare: «Vogliamo dare un forte segnale di presenza anche nel settore culturale, grazie alla mostra di un’artista di fama internazionale come Chiara Dynys allestita nei grandi spazi comunali che una volta ospitavano il mattatoio. Per noi, che conosciamo benissimo questi luoghi, è importante lanciare un messaggio di formazione e informazione: il progetto espositivo di Dynys esalta la nostra volontà di premiare chi vuole comunicare attraverso l’arte un nuovo modo di guardare alle sfi de della contemporaneità, e rappresenta anche il desiderio di esaltare la capacità delle donne di cambiare il mondo. Oltre che di valorizzare spazi come quelli dell’ex mattatoio, dove la fatica e il lavoro sono stati protagonisti assoluti». Cremonini sponsorizza l’esposizione romana (oltre alla rassegna veneziana della stessa artista allestita a Venezia al Museo Correr) anche con il brand Harry’s Bar a Fontana di Trevi: il premium hotel è diventato il quartier generale dell’artista e del suo staff, e lo scorso martedì sera il ristorante specializzato nella tradizione culinaria emiliana situato all’interno della struttura ha ospitato il private dinner di Dynys con famosi collezionisti e galleristi italiani e stranieri. L’imponente struttura del Mattatoio offre la visione della mostra «Enlightening Books» anche con l’installazione site-specifi c di undici arazzi sui quali sono dipinte a mano onde formate dai dorsi di numerosi libri. Un percorso che, secondo il progetto dell’artista, culmina in un antro luminoso di 7 metri composto da 400 volumi in vetro con 45 diverse sfumature di bianco. «La trasformazione», spiega Dynys, «è una rinascita, un segno di vita che s’impone in risposta a una crisi. È un atto di ottimismo della volontà, capace di superare confl itti e contraddizioni che esistono dentro se stessi o tra culture diverse. La trasformazione può dar vita a un terremoto sociale che genera un incontro/scontro e getta le basi per una solida ricostruzione».
Gianfranco Ferroni, ItaliaOggi