Meno sofferenze, ma anche meno prestiti alle imprese per le banche italiane. A marzo i prestiti al settore privato sono cresciuti dello 0,8% su base annua, ma hanno registrato una frenata rispetto al +1,2% di febbraio, secondo quanto emerso dalla pubblicazione “Banche e moneta: serie nazionali” di Banca d’Italia. I prestiti alle famiglie sono aumentati del 2,5% (+2,6% nel mese precedente), mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dello 0,7% (erano calati dello 0,2% a febbraio).
Quanto ai tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,17% (2,27% a febbraio); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,19%. Invece i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono risultati pari all’1,42% (1,51 nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo fino a 1 milione di euro sono stati pari al 2,02%, quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia allo 0,91%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,34%.
Lo stesso mese le sofferenze sono diminuite del 37,7% su base annua (-32,4% a febbraio), per effetto di alcune operazioni di cartolarizzazione. In particolare, le sofferenze nette delle banche sono calate a 31,750 miliardi di euro dai 33,640 del mese precedente e dai 52,791 miliardi di marzo 2018. Inoltre, i depositi del settore privato sono cresciuti del 3,3% su base annua (+2,8% nel mese precedente). Tuttavia la raccolta obbligazionaria è diminuita ancora: -8,7% dopo il -10,3% del mese precedente. Infine, i Btp detenuti dalle banche italiane hanno mostrato un frazionale calo a 387,154 miliardi di euro da 387,216 miliardi.
Francesca Gerosa, Milano Finanza