Anas, da sempre in prima linea sul fronte sicurezza, ha messo il proprio know how al servizio della tutela di tutti gli utenti della strada, con un occhio di riguardo per gli utenti più vulnerabili. L’azienda, infatti, già da qualche anno ha progettato e validato, con crash al vero, una gamma completa di Barriere di Sicurezza Stradali di Tipo Continuo ideate per tutelare e proteggere tutti gli utenti, soprattutto quelli più vulnerabili – perché meno protetti – come i motociclisti.
La barriera Anas, infatti, è concepita – oltre che per contenere i veicoli leggeri e pesanti, all’interno della sede stradale – anche per evitare danni gravi ai motociclisti con l’integrazione di un profilo Salva Motociclisti (SM) che evita l’urto diretto sui paletti e sui bordi taglienti della lama. L’introduzione del profilo SM rende il comportamento delle barriere Anas assimilabile a quello tipico delle barriere strutturalmente continue, sia in lunghezza sia in altezza – verticalità, al contrario delle barriere esistenti a nastri e paletti anche protetti. Ad oggi, Anas ha installato sulla rete di nostra competenza circa 250 km di barriere di tipo Anas (con DSM); ulteriori 400 km saranno installate nel corso del 2019, 1.000 km nel 2020, ulteriori 1.250 km nel 2021.
Oltre alle barriere di sicurezza laterali, hanno una fondamentale importanza, ai fini della sicurezza, anche le barriere centrali “spartitraffico”. Molte strade statali attraversano territori complessi dal punto di vista orografico che limitano la larghezza della carreggiata. Quindi occorrono spartitraffico di ridotte dimensioni in grado di garantire sicurezza in spazi limitati. Per questo motivo un team di ingegneri Anas ha progettato una nuova barriera spartitraffico centrale #salvamotociclisti ad hoc con l’obiettivo di elevare ulteriormente gli standard di sicurezza sulle proprie strade. A febbraio è stato eseguito il crash test presso il Centro di Certificazione e Analisi Polivalente (Gruppo IMQ) di Bollate, con due diverse prove: una con veicolo leggero, l’altra con mezzo pesante molto più impegnativa che ha comportato il lancio contro la barriera di un autoarticolato con un peso complessivo di 38 tonnellate a una velocità di 65km/h con un angolo di impatto di 20 gradi. Entrambi i test hanno dato risultati positivi.