Si complica la vicenda Pernigotti. E’ saltato l’incontro previsto a Milano tra la proprietà turca, Toksoz, e i sindacati, per formalizzare la cessione di ramo d’azienda della I&P, la divisione Pernigotti impegnata nella produzione di gelati, a Giordano Emendatori, fondatore ed ex presidente di Mec3, azienda attiva nella preparazione dei prodotti per la gelateria e la pasticceria, ceduta nel 2014 a un fondo statunitense. «Dopo attente verifiche sui conti, sull’azienda e sul mercato – spiega Giordano Emendatori – abbiamo deciso di dimezzare l’offerta fatta in prima battuta alla proprietà turca». Ma anche la trattativa con Laica, l’azienda del novarese che produce 5 milioni di cioccolatini al giorno candidata a rilevare l’eredità produttiva della Pernigotti, è in salita. Laica chiede di far ripartire gli impianti entro un preciso range temporale: dal 13 maggio al 31 ottobre, periodo cruciale per arrivare alla campagna invernale e natalizia con i volumi necessari. Ma lo stabilimento di Novi Ligure rimane chiuso e le macchine inattive. Il negoziato è a un punto critico: «Riteniamo che le condizioni della proprietà turca Toksoz siano incompatibili con il nostro piano industriale, che prevede la centralità dell’hub di Novi Ligure e un preciso range temporale per far ripartire l’azienda», ha dichiarato Andrea Saini, presidente e amministratore delegato di Laica. «Noi siamo disponibili a mettere a disposizione i nostri impianti per alcune produzioni, ma ce ne sono altre come nocciolati, cremini e torroni che devono essere prodotte nell’hub di Novi». Dalla proprietà turca per ora nessuna rassicurazione.
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