La sterminata casistica degli spioni da telefonino – piena di matrimoni saltati per sms fedifraghi e “bigiate” a scuola smascherate dalle mamme sui whatsapp dei figli – sbarca (e fa danni) anche nel mondo della finanza. Dove una maxi-Opa da 15 miliardi ha rischiato di andare gambe all’aria per colpa di una serie messaggi iper-riservati lasciati colpevolmente in bella vista sullo schermo di un cellulare su un treno in viaggio tra Londra e Parigi.
Il giallo – emerso dalle carte di un’inchiesta dell’autorità di sorveglianza della Borsa francese – risale al 15 luglio del 2014. Quando Vincent Le Stradic, banchiere della gloriosa Lazard e fidatissimo consulente del tycoon transalpino Xavier Niel, arriva alla stazione londinese di St. Pancras e si imbarca sull’Eurostar in partenza per la capitale francese. Il tempo, per i finanzieri del suo livello, è denaro. E le due ore e un quarto di tragitto attraverso la Manica sono troppo lunghe per rimanere con le mani in mano. E così, appena seduto in carrozza, Le Stradic ha cavato di tasca un paio di telefoni e iniziato a messaggiare compulsivamente i colleghi senza far troppo caso (sbagliando, scoprirà poi) al giovanotto con abito sportivo accomodato al suo fianco.
Il momento, per il finanziere, era del resto caldissimo. Il suo team stava mettendo a punto in gran segreto l’Opa di Iliad (la società telefonica di Niel) sull’americana T-Mobile. Un’operazione da 15 miliardi di dollari destinata ad essere annunciata urbi et orbi un paio di settimane più avanti. “Niel diventerà numero uno di T-Mobile” ha digitato sullo schermo del primo smartphone Le Stradic inviando il messaggio e appoggiando distrattamente il cellulare sul tavolinetto di fronte a lui per impugnare il secondo telefonino e raccontare a un altro misterioso interlocutore che “l’operazione valeva miliardi di dollari” e che Niel “aveva una visione per il futuro di Iliad negli Usa”. L’occasione, si sa, fa l’uomo ladro. E quando il vicino-guardone ha dato un’occhiata (fintamente ingenua) al primo messaggio in bella vista sul display ha fatto un balzo sulla sedia. Sbarrando poi gli occhi quando, con una sbirciatina, è riuscito a leggere anche il secondo.
Il compagno casuale di viaggio, in effetti, non era una persona qualsiasi. L’apparenza inganna. E dietro il look casual c’era Alexandre Zaluski, trader nel settore del mercato dei capitali della banca svizzera Ubs. Due più due, in finanza come in matematica, fa quattro. E Zaluski ha capito subito di aver intercettato una notizia bomba. Ha preso il telefonino e messaggiato Christian Leseur, esperto di tlc di Ubs, per decrittare i due messaggini galeotti di Le Strabic. Non c’è voluto molto per la traduzione. E dopo un summit d’emergenza a Londra (in cui ovviamente nessuno ha pensato di approfittare della notizia rubata per fare insider trading) Ubs ha deciso di giocare le sue carte. Mettendo al lavoro un team di 14 persone per poi proporre a stretto giro di posta a Niel un maxi-finanziamento per l’operazione.
Il giallo del furto di informazioni sul treno è venuto a galla qualche mese più tardi quando le autorità di mercato francesi hanno iniziato a indagare su alcune ipotesi di insider trading legate all’operazione Iliad-T-Mobile. E il processo a Zaluski – accusato di abuso d’ufficio per aver utilizzato informazioni raccolte fuori dai canali di lavoro tradizionali – è in queste ore alle battute finali. La Borsa di Parigi ha chiesto al tribunale una multa di 45mila euro per Zaluski, una di 400mila per Leseur e 1 milioni per Ubs. Regalando agli sms di Le Stradic il titolo di sms più costosi del mondo.
Ettore Livini, Repubblica.it