Il movimento dei mercati è diventato sempre più estremo, come spiega Ajay Rajadhyaksha, head of macro reserach di Barclays. Dopo il forte sell off sull’equity dello scorso dicembre c’è stata un’inversione di rotta repentina che ha permesso alle azioni di recuperare terreno, ma ha portato soprattutto a un rally sui bond che ha riportato il Bund decennale in negativo e fatto scendere il Tbond al 2,4%.
Viene quindi naturale chiedersi se il mercato a questo punto tema una recessione a breve e quindi preferisca rifugiarsi in porti sicuri. Secondo l’esperto di Barclays si sconta troppo pessimismo, perché è vero che l’economia mondiale ha rallentato negli ultimi trimestri, ma il mercato del lavoro nelle principali economie indica condizioni di salute e le Banche Centrali sono tornate accomodanti, aiutate dall’inversione a U della Fed. “L’espansione globale continuerà, ci aspettiamo una crescita globale per il 2019 del 3,5%”, dice Rajadhyaksha. L’economista ricorda che il rallentamento è stato maggiore delle attese, ma non tanto legato a problemi del mercato del lavoro, ma a causa degli effetti che ha avuto l’incertezza politica sul commercio mondiale. Questa dinamica secondo Rajadhyaksha dovrebbe migliorare nei prossimi mesi grazie agli stimoli in Cina, la modesta espansione fiscale in Europa e l’attesa di un esito positivo delle trattative tra Cina e Stati Uniti sul commercio.
A fronte di questo scenario non trova giustificazione l’attuale bond mania. Rajadhyaksha non si aspetta un vero e proprio sell off delle obbligazioni in mancanza di pressioni inflazionistiche o rialzi dei tassi, ma “ci dovrà essere un riequilibrio al rialzo dei rendimenti”. In termini di valutazioni relative le azioni oggi, nonostante il rimbalzo, non trattano a livelli molto diversi da dicembre scorso mentre i bond sono molto più costosi. “Visto questo scenario preferiamo ora le azioni ai bond anche se la crescita degli utili sarà debole nel 2019”.
Rajadhyaksha sottolinea come le valutazioni dei bond scontino uno scenario molto più pessimistico di quello delle azioni. “Alcuni investitori forse preferiranno rifugiarsi nel cash, ma visti i bassi rendimenti offerti in tutte le valute, inclusi gli Stati Uniti, ma soprattutto in Europa e Giappone, crediamo che molti si sposteranno dal cash e dai bond sicuri verso le azioni. Questa fuga dai beni rifugio potrebbe portare le azioni anche sopra i multipli dei fondametali, ma non sarebbe la prima volta che le dinamiche del mercato portano i prezzi degli asset sopra il fair value”, dice Rajadhyaksha.
Roberta Castellarin, Milano Finanza