Dallo scorso anno, l’Italia è un po’ meno terra del contante. E il merito è (anche) di Satispay, la start up tutta italiana che sta cambiando le abitudini dei consumatori. I pagamenti in digitale, quindi, crescono, così come la loro incidenza nella vita delle famiglie. Nel 2017 valevano 220 miliardi di euro, pari al 28% delle spese complessive; un anno dopo sono arrivati a 240 miliardi, il 37% del totale. Un balzo non indifferente. Basti pensare che le transazioni pro capite con carta sono passate da 60 a 67 l’anno: “E’ un dato positivo, ma – avverte Alessandro Perego, responsabile scientifico degli Osservatori Digital innovation Politecnico di Milano – la crescita, seppure più alta della media europea, non risulta ancora sufficiente per permettere all’Italia di scalare la classifica europea, ben lontana dai paesi più performanti come Danimarca, Svezia e Regno Unito, che registrano oltre 300 transazioni pro capite all’anno”.
Anche perché a trainare la crescita con un progressione del 56% sono i cosiddetti “New Digital Payment” che rappresentano un terzo del totale (80 miliardi): la progressione, in particolare, è trainata dalle carte Contactless e dei pagamenti in prossimità da Mobile (Mobile Proximity Payment). Secondo l’Osservatorio del Politecnico il giro d’affari dei nuovi pagamenti potrebbe superare i 125 miliardi di euro l’anno, entro il 2021.
D’altra parte, i Mobile Proximity Payment sono cresciuti del 650% con oltre 15,6 milioni di transazioni effettuate in negozio con lo smartphone e per un controvalore di 530 milioni di euro. Esulta, quindi, Alberto Dalmasso, co fondatore e Ceo di Satispay: “Il 2018 è stato un anno entusiasmante. L’altissima frequenza di utilizzo di Satispay si riflette nel fatto che oltre un terzo del numero dei pagamenti in negozio via smartphone è effettuato con la nostra app. Un dato ancor più rilevante se si considera che siamo indipendenti e per questo abbiamo dovuto costruire un network di accettazione degli esercenti partendo da zero, ma che oggi cresce al ritmo di 150 ogni giorno”.
Nel 2017 Satispay valeva da sola il 50% dell’intero comparto con transazioni per circa 35 milioni di euro: lo scorso anno, nonostante lo sbarco sul mercato italiano di colossi come Apple e Samsung, la start up italiana è riuscita a mantenere la posizione di leadership con un volume di pagamenti nei negozi superiore ai 100 milioni di euro. “I negozi – incalza Dalmasso – rappresentano solo il 60% delle nostre transazioni, mentre aumenta il peso dei nuovi servizi. Con il nostro team siamo riusciti a costruire una crescita su più fronti, in cui utenti ed esercenti sono ingaggiati con noi. È questo che permetterà a Satispay di essere sempre più rilevante nelle abitudini dei consumatori”. Anche perché una spesa media di 18 euro dimostra che l’app è entrata nella quotidianità degli utenti.
Giuliano Balestreri, Business Insider Italia