Il parco divertimenti per famiglie di Leolandia, a Capriate San Gervasio in provincia di Bergamo, è quello che in Italia è riuscito a crescere più velocemente negli ultimi anni: nel 2018 i ricavi si sono attestati a quota 37 milioni di euro, +20% sul 2017, con 1,1 milioni di visitatori. E Leolandia sale di diritto su un immaginifico podio dove regna sempre Gardaland, con i suoi oltre 3 milioni di visitatori e più di 130 milioni di ricavi (ma qui conta tanto anche l’attività degli hotel), avvicinando molto Mirabilandia, con oltre 2 milioni di visitatori e ricavi nell’intorno dei 50 milioni di euro.
Leolandia è controllato dal gruppo Thorus, ed è guidato da Giuseppe Ira, uno dei fondatori di Thorus. Il quale, in vista della inaugurazione della nuova stagione, il prossimo 16 marzo, sottolinea come l’indotto per il territorio circostante a Leolandia raggiunga i 65 milioni di euro, «con visitatori che arrivano anche da molto lontano. Solo nel 2018 il parco ha registrato il 41% di visitatori provenienti da fuori regione, e oltre 90 mila soggiorni presso strutture convenzionate del territorio, grazie allo speciale pacchetto Parco + Hotel che, rispetto al 2017, ha messo a segno il 75% in più, con picchi da oltre 1.300 posti letto a notte».
Leolandia conta oggi circa 600 lavoratori, originari di tutta la regione, e in particolare dei comuni limitrofi, contribuendo a una occupazione indotta di circa 2 mila unità. «Sono risultati molto positivi e di cui vado fiero», ribadisce il presidente Ira, «perché frutto di grande dedizione e partecipazione, oltre che di una visione strategica e di importanti investimenti che, con gli attuali soci, abbiamo dedicato a Leolandia, portandolo a essere il miglior parco per bambini in Europa. Ciò che però mi rende ancora più orgoglioso è che la nostra è un’impresa bellissima, che non solo è in grado di produrre reddito, creare occupazione e contribuire al progresso del territorio su cui opera, ma anche di offrire gioia e spensieratezza al proprio pubblico». E il comparto dei parchi di divertimento, in Italia, continua in effetti a essere tra i pochi ancora in salute, con oltre 18 milioni di visitatori complessivi all’anno, per un giro di affari vicino ai 400 milioni di euro.
Italia Oggi – Claudio Plazzotta