Con l’uscita di Heetch dall’Italia i radiotaxi hanno vinto un’altra battaglia, ma rischiano di perdere la guerra perché la santa alleanza Bmw-Mercedes è destinata a rivoluzionare il mercato della mobilità. D’altra parte le pressioni nei confronti del governo per mettere fuorilegge piattaforme innovative e Ncc hanno prodotto una norma che penalizza centinaia di piccoli imprenditori, ma soprattutto – come osserva l’Antitrust – “non aiuta i consumatori”.
Insomma le cooperative di tassisti possono gioire delle loro vittoria di Pirro, ma devono essere consapevoli che gli utenti dalla loro parte saranno sempre meno. D’altronde come osserva l’authority per la concorrenza la norma del governo “può rendere sempre più difficile l’incontro di domanda e l’offerta e potrebbe avere effetto di reprimere il benessere dei consumatori finali con meno servizi e prezzi più elevati”. Esattamente quello che vogliono i tassisti alle prese con licenze che dovrebbe essere gratuite (o quasi) e invece vengono gonfiate fino a costare quanto un bilocale in centro a Milano per creare enormi barriere all’ingresso. E visto che spesso a garantire per l’acquisto delle licenze – non mutuabili – sono le cooperative, chiunque minacci il loro strapotere viene messo sotto attacco.
I primi a farne le spese sono i francesi di Heetch. Con una mail a tutti gli utenti hanno annunciato che “a partire da lunedì 25 Febbraio alle ore 08:00 il servizio sarà sospeso in Italia”. Il motivo è semplice: “Il contesto legislativo attuale non ci permette di operare nelle condizioni desiderate. La dirigenza di Heetch ha deciso pertanto di sospendere il servizio in Italia in attesa di uno sviluppo normativo che ci metta nelle condizioni di operare nella maniera più efficiente possibile per i nostri passeggeri”.
La piccola Uber era entrata in punta di piedi sul mercato alla fine del 2017, prima con un servizio simile a UberPop – ma attivo solo di notte – dove a rispondere alle chiamate via App era privati senza licenza proprio come BlaBlaCar. Poi dopo la rivolta dei tassisti, il servizio è cambiato chiudendo ai privati e aprendo a Ncc e tassisti: le nuove leggi, però, ha reso impossibile il proseguo dell’esperienza. “Data la situazione legislativa avversa – spiega la società agli utenti – non potremo rispondere efficientemente alle vostre esigenze. Nell’attesa di un cambiamento positivo, il nostro unico desiderio è quello di poter tornare un giorno e di continuare ad accompagnarvi ovunque!”
Se da un lato, quindi, i taxi possono tirare un sospiro di sollievo, dall’altro devono iniziare a preoccuparsi. Uber infatti annuncia che di essere al lavoro “duramente per cambiare il nostro modello di business per soddisfare i nuovi requisiti legislativi. Crediamo che avere a disposizione una varietà di mezzi di trasporto raggiungibili con un solo click, possa rendere più facile la vita di tutti i giorni anche senza possedere un’auto. Vogliamo essere un partner a lungo termine per le città italiane, continuando a lavorare con i gli operatori del settore dei trasporti e con tutti gli attori coinvolti per costruire insieme città più smart e più pulite”.
E come se non bastasse per le auto di Piazza la concorrenza aumenta. Certo, su ricorso dei tassisti il Tar ha sospeso la delibera dell’Antitrust che permetteva a chi lavora per MyTaxi di farlo anche per le Coop, ma in attesa di una decisione nel merito la società tedesca rilancia sul mercato. Bmw e Daimler, infatti, hanno siglato un accordo che prevede l’investimento di oltre un miliardo di euro “sul mercato in forte crescita della mobilità urbana” per creare cinque joint-venture focalizzate su car sharing, ride hailing (quello per cui si prenota una vettura con autista via app), ricarica di auto elettriche e altri servizi. “Questa è una pietra miliare della nostra strategia per diventare un fornitore di servizi di mobilità“, ha detto l’amministratore delegato di Bmw Harald Krueger, sottolineando che c’è “una visione chiara: questi cinque servizi si fonderanno in modo ancora più stretto per formare un portafoglio di servizi sulla mobilità con una flotta di veicoli completamente elettrici, a guida autonoma, che interconnessi con gli altri mezzi di trasporto”.
Questo vuol dire che in Italia Car2Go e DriveNow saranno presto disponibili attraverso una sola app nella quale, però, ci sarà posto anche per MyTaxy che nel frattempo si trasformerà in Free Now con l’obiettivo di mettere inseme “una varietà di servizi di mobilità tra cui taxi, chauffeur privati con veicoli a noleggio e scooter elettrici all’avanguardia”. Soddisfatta la general manager per l’Italia, Barbara Covili: “Daremo forma a un futuro migliore per la mobilità urbana a beneficio delle città e dei cittadini. In Italia potremo investire ulteriormente nella nostra strategia di crescita locale, a partire da Palermo”. Abbastanza per far tremare la gambe a radiotaxi e cooperative.
Giuliano Balestreri, Business Insider Italia