Silente per diversi anni, nel giro di qualche mese WhatsApp sta apportando migliorie davvero necessarie per il buon prosieguo della vita degli utenti tra le sue finestre. Prima il limite dei messaggi identici inoltrati ad un massimo di cinque contatti, poi la possibilità di bloccare l’app con la sicurezza biometrica di Touch ID e Face ID su iPhone (in arrivo anche su Android) ed ora un taglio essenziale all’aggiunta di amici e parenti a gruppi creati per ogni occasione, e magari visualizzati una volta all’anno.
Come funziona il Group Invitation System
Ecco allora che Facebook, che gestisce le redini di WhatsApp, sta sviluppando una nuova funzione, conosciuta come Group Invitation System, dalla quale si potrà scegliere chi ha il via libera dell’aggiunta del proprio nome a un qualsiasi gruppo. Le alternative sono tre: Tutti, I miei contatti, Nessuno. Al verificarsi della condizione scelta, si entrerà dunque a far parte del gruppo in maniera automatica, qualora l’aggiunta arrivasse anche solo da chi si ha già in lista. Nel caso invece di una restrizione maggiore (Nessuno) oppure se a selezionare il profilo per l’inserimento in un gruppo fosse qualcuno assente dalla rubrica, si riceverà un avviso, valido per 72 ore, termine entro il quale si potrà decidere se concedere l’ok o meno. La novità è al momento sperimentata in fase beta e non si hanno notizie su un eventuale rilascio globale. Ma non si tratta dell’unico motivo di interesse verso il lavoro di aggiornamento che WhatsApp sta implementando. Secondo il sito Mashable, la piattaforma sta anche provando un nuovo modo per mostrare e organizzare le cosiddette Status Stories, ovvero foto e post che spariscono dopo un certo periodo. Finora parte del menu a tre dell’app (insieme a Chat e Chiamate), le storie che mimano quelle di Facebook e Instagram non sono proprio un successo.
Nuovo status
Attraverso un nuovo layout, il client metterà in maggior rilievo la sezione, con la volontà di renderla, se non centrale, almeno più integrata all’interno delle metriche di utilizzo attuali. Un algoritmo studiato per l’occasione ordinerà le Status Stories non più cronologicamente ma in base al livello di interazione dell’utente con gli altri che hanno postato qualcosa. Così, per l’azienda, si dovrebbe accrescere la tendenza a cliccare e dunque a passare del tempo maggiore sull’applicazione.
Ancora più dati
Ci chiediamo il perché di tale mossa, visto che le storie non rappresentano certo il cuore di WhatsApp. Beh, se si considera che ogni singola azione effettuata online ha un minimo di senso per Facebook, ottenere indicazioni ulteriori sul come e cosa si clicca tra le storie, può servire al gigante del web a completare i profili dei suoi consumatori. Vale la pena sottolineare che la stessa Facebook ha agito così quando ha deciso di applicare un algoritmo peculiare alla visualizzazione delle notizie in prima pagina, anche se sul social ciò andava a cambiare radicalmente le modalità di utilizzo del servizio.
Antonino Caffo, Corriere.it