Dopo un 2018 all’insegna della stabilità, il mercato auto dell’area Ue più Efta (che comprende i 28 paesi dell’Ue e i tre paesi dell’Efta) ha iniziato il 2019 con il freno a mano tirato. Infatti, secondo i dati diffusi questa mattina dall’associazione dei costruttori automobilistici europei, l’Acea, lo scorso mese le immatricolazioni di auto hanno registrato un ribasso del 4,6% a 1,226 milioni. Nonostante un avvio fiacco, si tratta del secondo miglior gennaio dal 2009.
Per quanto riguarda lo spaccato geografico, la domanda di nuove auto è scesa in quasi tutta l’area, compresi i cinque mercati principali. Italia e Spagna hanno registrato i ribassi più significativi in termini di immatricolazioni, rispettivamente, -7,5% e -8%. Cali meno consistenti nel Regno Unito (-1,6%), in Germania (-1,4%) e in Francia (-1,1%).
La variazione negativa in termini di volumi è stata di quasi 60 mila autovetture, di cui quasi 30.000 nei cinque mercati più importanti, che hanno immatricolato il 68,5% del mercato Ue-Efta, con 840.204 autovetture (-3,4%), ha osservato Paolo Scudieri, presidente di Anfia. In forte calo il mercato del diesel, tranne in Germania dove risulta in crescita del 2,1%. Nel complesso, la vendita di autovetture diesel dei major market ha registrato una contrazione del 19%, passando dalle 353 mila immatricolazioni di gennaio 2018 alle 286 mila di gennaio 2019.
“Il mercato europeo è fortemente guidato dalla domanda domestica e il rallentamento dell’economia potrebbe avere un impatto significativo sulla vendita di auto”, ha avvertito Scudieri, aggiungendo che gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 avranno conseguenze negative sull’occupazione in tutta la catena del valore del settore automobilistico, in assenza di interventi adeguati e piani di sviluppo concreti, concertati con le istituzioni, per accompagnare e sostenere l’industria in questa fase di transizione verso la mobilità sostenibile e di trasformazione strutturale del mercato.
“In sintesi”, ha sottolineato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, “dopo cinque anni di crescita ininterrotta e dopo aver raggiunto nel 2018 un volume di vendite di 15.624.486 autovetture con un gap negativo rispetto al massimo del 2007 ridotto al 2,37%, il mercato della Ue+Efta sta invertendo la tendenza. E ciò per effetto essenzialmente del peggioramento del quadro economico, della demonizzazione del diesel e del disorientamento del pubblico di fronte alle non ancora ben definite prospettive dell’offerta di automobili”.
E a sottoperformare il mercato europeo dell’auto è stata Fca con un -14,9% a 72.584 veicoli a gennaio e con una quota di mercato scesa al 5,9% dal 6,6% dello stesso mese del 2018. Più nel dettaglio, il marchio Fiat è calato del 19,6%, con una quota di mercato al 3,9% dal 4,7% di gennaio 2018; Jeep ha segnato un -1,8% con una quota stabile all’1% e Alfa Romeo un -34,8% con una quota calata allo 0,4% dallo 0,6%.
Francesca Gerosa, Milano Finanza