Classi agitate? “Esorcismo e preghiera di liberazione” è il corso di formazione proposto agli insegnanti nella piattaforma dell’aggiornamento professionale “Sofia” del ministero dell’Istruzione. “Si salvi chi può dal peggior governo oscurantista di sempre”, attacca subito la senatrice Pd Simona Malpezzi nella sua pagina Facebook commentando l’iniziativa. Il corso si svolgerà dal 6 all’11 maggio a Roma ed è proposto dall’Istituto Sacerdos, un’istituzione accademica che promuove la formazione spirituale, teologica e pastorale dei presbiteri. Ora si propone anche per la formazione dei professori di scuola. Al costo di 400 euro.
Il corso, si legge nella presentazione, si tiene nell’Ateneo pontificio Regina Apostolorum e si propone di “descrivere, analizzare e comprendere gli aspetti peculiari del ministero dell’esorcismo e della preghiera di liberazione, approfondendo sia le tematiche direttamente connesse alla pratica dell’esorcismo e a una sua corretta prassi, sia tematiche collaterali (antropologiche, mediche, psicologiche, farmacologiche, criminologiche, legali)”. Insomma, teoria e prassi. Compito delle lezioni – 40 ore – è anche quello di “verificare l’incidenza sociale di quei fattori che spingono le persone a rivolgersi agli esorcisti”. A chi è rivolto? A sacerdoti, medici, ma anche docenti, in particolare quelli di religione.
Fonti del Miur rivelano un certo imbarazzo: “Non finanziamo né sponsorizziamo quel corso, è una convenzione con un’università cattolica”. Il ministro Marco Bussetti proprio ieri ha firmato l’accordo con la Santa Sede per il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti nelle Istituzioni della formazione superiore dell’Italia e del Vaticano. Tra i suoi obiettivi c’era anche quello di un concorso riservato ai docenti di religione, per ora non andato in porto.
Ilaria Ventura e Corrado Zunino, Repubblica.it