«Vuoi sposarmi?» Tra richieste mancate e rifiuti inattesi, a pronunciare il fatidico «sì» in Italia sono in pochi, pochissimi, appena tre italiani ogni mille abitanti. Un dato che in termini di concentrazione fa dell’Italia uno dei Paesi dell’Ue col più basso indice matrimoniale. È il penultimo dato di tutta l’Unione europea, migliore solo di quello sloveno.
Per avere un’idea, l’indice tricolore è inferiore di oltre il doppio a quello di Lituania e Romania (sette matrimoni per mille abitanti). Il matrimonio appare dunque in crisi prima ancora di arrivare all’altare, secondo i dati Eurostat diffusi oggi in occasione di San Valentino, festa degli innamorati. Che se nella Penisola si promettono amore, evitano però di farlo in maniera ufficiale.
Tra cerimonie in chiesa o in Comune, nel 2017 sono stati celebrati 191.287 matrimoni, peraltro in calo rispetto alle funzioni dell’anno precedente (203.258), a riprova della poca fiducia risposta nell’unione nel sacro vincolo. E dire che i numeri assoluti sono tra i i più alti dell’Ue, con la sola Polonia ad aver registrato un maggior numero di unioni dell’Italia (192.157). Se uomini e donne colpiti da Cupido non mancano, in Italia però c’è una minore propensione a coronare la relazione sentimentale convolando a nozze.
Emanuele Bonini, La Stampa