Nicolas Maduro non molla. Dopo l’intervento della procura generale che ha vietato a Juan Guaidó di lasciare il Venezuela, si dice nuovamente disposto al dialogo con l’opposizione e apre ad elezioni legislative anticipate, ma esclude la possibilità di andare alle urne per le presidenziali. Quindi esclude ancora una volta la propria uscita di scena, dopo più di una settimana di braccio di ferro con lo schieramento che sostiene il giovane politico autoproclamatosi presidente ad interim e dopo diversi giorni di disordini di piazza.
“Sarebbe molto positivo organizzare elezioni parlamentari anticipate, sarebbe una buona forma di discussione politica, una buona soluzione con il voto popolare”, ha detto Maduro in un’intervista all’agenzia di stampa russa Ria. Improponibili, invece, quelle presidenziali: “Si sono tenute meno di un anno fa, dieci mesi fa. Non accettiamo gli ultimatum di persone nel mondo, non accettiamo il ricatto. Le elezioni presidenziali in Venezuela ci sono state e se gli imperialisti vogliono nuove elezioni, che aspettino fino al 2025”.
Guaidó da parte sua ha chiamato i venezuelani a una mobilitazione di massa, chiedendo loro di fatto di scioperare per due ore e scendere in piazza.
Repubblica.it