Il Santander ha chiuso il 2018 con un utile netto di 7,81 miliardi di euro su ricavi per 48,42 miliardi. Nel quarto trimestre l’utile è stato di 2,07 miliardi a fronte di proventi per 12,54 miliardi, battendo il consenso di FactSet per 1,94 miliardi di utile e 12,17 miliardi di ricavi. Inoltre la solidità patrimoniale della banca è salita: il Tier 1 è migliorato al 31 dicembre all’11,3% dall’11,1% di settembre. Il Cet 1 si è alzato di 19 punti base dal 10,84% all’11,03%.
Il Brasile ha rappresentato il 28% dei ricavi del gruppo, con un utile netto del 2% oltre il consenso degli analisti e migliorato del 7% trimestre su trimestre e prestiti alla clientela in volata (+12% anno su anno, +4% su base trimestrale). La Spagna, che pesa per il 14%, ha visto un utile del 26% oltre le attese dei broker, -18% nel quarto trimestre rispetto a quello precedente anche a causa del contributo al Deposit Guarantee Fund.
I prestiti alla clientela sono scesi del 6% su base annuale (-3% trimestrale), mentre il costo del rischio è calato di 12 punti base da 37 a 25 punti base. E questo la dice lunga, se si pensa che le due maggiori banche italiane viaggiano ad una media doppia sul fronte del costo del rischio, che ha subito una fiammata a causa dello spread. Per contro, il cost of risk in Brasile è di 409 punti base, fra l’altro in ribasso da 412 punti trimestre su trimestre.
“Il 2018 è stato un anno eccellente per il gruppo: abbiamo completato con successo il nostro piano strategico triennale”, ha affermato il presidente esecutivo Ana Botin. “L’America Latina è rimasta un motore importante per la crescita con progressi particolarmente forti in Brasile e in Messico”, ha aggiunto Botin. La banca ha raggiunto i suoi obiettivi del 2018. Tra questi, una crescita a doppia cifra in termini di eps (earnings per share), un core tier ratio superiore all’11% e un rendimento sul capitale tangibile (return on tangible equity), un metro chiave di redditività, oltre l’11,5%.
Per JP Morgan Santander è la top pick in Spagna, anche se la banca dovrà fare i conti con il problema del Mortgage Loan Reference (IRPH), un indice sul quale gli istitui di credito iberici hanno calcolato le rate degli interessi sui mutui per anni, ma che di fatto è superiore in media dell’1,6% rispetto all’Euribor. Con l’effetto che in Spagna sempre più clienti stanno chiedendo la restituzione della differenza pagata. Nel periodo 2000-2018 JP Morgan calcola che l’effetto sul Santander dovrebbe essere limitato, con un -0,1% del Cet 1 Fully Loaded al 2020, pari a un -6% dell’eps sempre al 2020 contro un -36% per esempio di Caixa Bank.
RBC Capital Markets conferma oggi il rating Sector Perform e il target price di 5,4 euro sul titolo, che viaggia attorno a 4,3 euro, mettendo in evidenza il buon risultato della banca tradizionale sul fronte dei margini di interesse (net interest income) e sui ricavi da trading, che hanno bilanciato in parte i costi.
I migliori segmenti sono relativi al segmento Corporate, mentre Regno Unito e Usa non hanno registrato risultati allo stesso livello. Per gli analisti di RBC il Santander ha fornito un test in attesa del piano strategico che la banca presenterà ad aprile, durante il quale i broker si aspettano una guidace a medio termine, ovvero a tre anni. Oggi la banca ha fornito alcuni elementi, fra cui un Rote del 13-15% e un Cet1 ratio dell’11-12%.
Il consenso sul Rote (Return on Tangible Equity) al 2021 ad oggi è del 12,7%, in linea con Rbc. Il titolo scambia oggi 7,3 volte il rapporto prezzo/utile al 2021 e offre un dividend yield del 6,2%, il che corrisponde a 0,86 volte il book value tangibile al 2021 per un Rote atteso del 12,2%. Intanto il banchiere italiano Andrea Orcel potrebbe richiedere già nei prossimi giorni un maxi-risarcimento danni a Santander per la mancata esecuzione del contratto di ceo, ha scritto Reuters.
Il gruppo bancario spagnolo ha rinunciato a sorpresa all’ingaggio del manager destinato a diventare il nuovo chief executive officer della banca con sede a Madrid, dopo aver lasciato la guida della divisione investment banking di Ubs. La rinuncia da parte di Santander è stata attribuita alla richiesta di Orcel di incassare dal gruppo spagnolo i circa 50 milioni di euro di deferred bonus cumulati nei 7 anni ai vertici di Ubs. Il ceo di Ubs, Sergio Ermotti, ha escluso che Orcel possa rientrare con qualche ruolo nella banca svizzera. Il titolo Santander alla borsa di Madrid è in rialzo dell’1,03% a 4,319 euro.
Elena Del Maso, ItaliaOggi