Una giovane atleta con un gesto liberatorio sfascia con un martello il megaschermo in cui il Grande Fratello parla a degli ascoltatori sottomessi. E poi la scritta finale: “Capirete perché il 1984 non sarà come ‘1984’”.
E’ lo spot pubblicitario con cui la Mela presentò il personal computer Macintosh, spot divenuto un ‘cult’ per l’ispirazione a George Orwell e per la regia di Ridley Scott.
Fu trasmesso un’unica volta in tv, il 22 gennaio 1984, durante il Super Bowl. Steve Jobs pochi mesi prima l’aveva mostrato, durante la presentazione del Macintosh, ad un piccolo pubblico di soci e azionisti. Ma il consiglio d’amministrazione della società, guidato allora da John Sculley, non accolse bene il progetto. Furono i fondatori Steve Jobs e Steve Wozniak a difenderlo, tanto che si offrirono di pagare di tasca loro lo spazio per mandarlo in onda, poi il progetto andò in porto.
Il 24 gennaio 1984 è anche una pietra miliare nella storia dell’informatica poiché segna l’arrivo sul mercato del Macintosh, il più rivoluzionario di tutti i computer, con mouse di serie di un sistema operativo con icone facili da capire, aprendo così l’uso del computer anche a persone non ferrate in tecnologia. A presentarlo uno Steve Jobs giovanissimo, vestito in giacca e papillon: appoggia su una colonnina un personal computer compatto come un cubo, tira fuori da una tasca un floppy disk, lo inserisce nel pc, lo avvia e stupisce una platea di oltre duemila persone che batte le mani come ad un concerto rock.
ANSA