Vi riparliamo di Enav e vi aggiorniamo su una significativa novità. Aumentano le difficoltà per l’azienda. Ormai da tempo, sono state esposte criticità – dalla politica e dai sindacati – sull’operato di Enav e del suo piano industriale. Il più solerte a segnalare problemi e disservizi è stato il senatore di Forza Italia, Francesco Giro. Qualche giorno addietro, anche la Lega si è accodata al coro della disapprovazione, esprimendo criticità per il piano industriale. Adesso anche il Movimento 5 stelle ha dimostrato dissenso sull’operato di Enav. Ieri l’onorevole Veronica Giannone (nella foto), con altri deputati del suo partito, ha fatto un’interrogazione parlamentare al ministro dell’economia Giovanni Tria. In soldoni si è chiesto, che le risorse dell’azienda vengano destinate all’aumento delle assunzioni e ad un investimento tecnologico. Per una visione completa della situazione, vi riportiamo per intero il testo della interrogazione.
“— Al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che: la società Enav s.p.a. garantisce i servizi di navigazione aerea in Italia tramite i 45 aeroporti e i 4 centri di controllo dislocati sul territorio nazionale; così come riportato dallo statuto, la sua principale missione è: «Garantire la sicurezza e la puntualità ai passeggeri che volano nei cieli italiani. Contribuire alla crescita del trasporto aereo nazionale ed europeo con efficienza e innovazione. Costruire, sui pilastri della sicurezza, una strategia sempre più orientata al cliente che modernizzi i sistemi, crei valore e fortifichi ancor di più la presenza di ENAV nel contesto internazionale»; nel giugno del 2016, attraverso una offerta pubblica di acquisto, il 46,6 per cento del capitale sociale di Enav s.p.a. fino ad allora completamente detenuto dal Ministero dell’economia e delle finanze, veniva collocato in borsa, primo fornitore di servizi alla navigazione aerea ad essere quotato; nel prospetto informativo depositato dalla società Enav s.p.a. nel luglio del 2016, viene riportata la politica dei dividendi che si intende attuare; nella fattispecie, si riporta l’integrale versione estrapolata dal già citato prospetto: «In data 8 giugno 2016, il Consiglio di Amministrazione della Società, ha approvato una politica dei dividendi nella quale si prevede che: (iii) per l’esercizio che si chiuderà il 31 dicembre 2016 il Consiglio di Amministrazione intende proporre la distribuzione di un dividendo pari a 95 milioni di Euro, nei limiti previsti dalla normativa vigente e salva la necessaria approvazione da parte dell’Assemblea degli Azionisti; e (iv) per gli esercizi successivi, Enav prevede una politica di distribuzione dei dividendi basata su una percentuale non inferiore all’80 per cento del flusso di cassa normalizzato, definito come l’utile netto consolidato con l’aggiunta degli ammortamenti (al lordo dei contributi in conto impianti) e al netto degli investimenti normalizzati (escludendo quindi gli investimenti finanziari) espressi al lordo dei contributi in conto impianti»; quindi, la società Enav s.p.a. ha provveduto a distribuire per l’esercizio finanziario 2016 dividendi per 95 milioni di euro, per l’esercizio 2017 dividendi per 101,5 milioni di euro, e per l’esercizio finanziario 2018 si prevede di distribuire dividendi dello stesso importo; con la presentazione del piano industriale Enav s.p.a., ha previsto di aumentare la distribuzione di un dividendo in crescita del 4 per cento annuo, a partire dal dividendo 2018, pari a 101 milioni di euro. Quale posizione il Governo intenda assumere nell’assemblea degli azionisti affinché, avendo la maggioranza del capitale sociale di Enav s.p.a., si possa deliberare una politica dei dividendi meno performante, privilegiando, anche a fronte degli impegnativi scenari con i quali la società dovrà confrontarsi, la destinazione delle risorse verso maggiori investimenti in tecnologia, verso l’aumento delle risorse umane necessarie ad affrontare l’aumento del traffico aereo e, pertanto, verso la creazione di valore della società”.