I fratelli di secondo letto pronti ad esercitare il diritto di acquisto sul 30% di azioni non ancora in loro possesso
Giuliana e Marina Caprotti si preparano a metter mano sul 30% di Esselunga non ancora in loro possesso. Una nota della società ha fatto sapere che i due principali azionisti della Supermarkets italiani spa, la holding che controlla la società al 70%, “hanno esercitato il diritto di acquisto delle azioni della controllante possedute da Violetta Caprotti e Giuseppe Caprotti, che insieme rappresentano il 30% del capitale”.
Esselunga, “è stata informata – spiega la nota – che il prezzo d’acquisto verrà determinato da terze parti indipendenti. Inoltre, gli azionisti della Controllante hanno comunicato che è possibile che una parte rilevante del prezzo d’acquisto che sarà corrisposto dagli azionisti potrebbe essere finanziata attraverso il ricorso al debito”.
L’eredità del fondatore
Nel suo testamento, Bernardo Caprotti, storico fondatore della società scomparso nel 2016, aveva deciso di affidare il 70% della holding a Giuliana e sua figlia Marina, e il 30% restante ai figli del primo matrimonio, Giuseppe e Violetta. Per quanto riguarda l’immobiliare il 55% era stato destinato a Giuliana e Marina e il 45% sempre a Giuseppe e Violetta. Per i conti correnti, il fondatore aveva previsto 75 milioni per la segretaria Germania Chiodi, mentre la quota restante venne divisa tra i 5 nipoti dell’imprenditore, Fabrizio e Andrea (figli del fratello minore Claudio) e i tre figli di Giuseppe.
Nel 2017 i due rami della famiglia avevano poi trovato l’accordo per l’uscita di Giuseppe e Violetta dal capitale di Villata partecipazioni, la società che gestisce gli immobili. Allo stesso tempo avevano ottenuto un’opzione call per acquisire le azioni di Giuseppe e Violetta entro 4 anni qualora non fosse andata in porto l’opzione Ipo inizialmente prevista per quella quota.
Sara Bennewitz, Repubblica.it