Offerte al di sotto del prezzo di riserva indicato dal proprietario per un foglio nel quale il cofondatore di Apple scrive a un suo vecchio amico, provando a convincerlo della bontà di Apple-1, il primo computer prodotto dalla Mela
A modo suo è una sorpresa. Un manoscritto di Steve Jobs del 1976 è rimasto invenduto durante un’asta di Bonhams. Le offerte non sono mancate, ma sono arrivate a 28.000 dollari, meno del prezzo di riserva fissato dal proprietario (cioè del prezzo al di sotto del quale l’articolo non viene aggiudicato). Si trattava di un foglio, ingiallito dagli anni, in discrete condizioni. Un foglio nel quale il cofondatore di Apple scrive a un suo vecchio amico, provando a convincerlo della bontà di Apple-1, il primo computer prodotto dalla Mela. Ne elenca alcune caratteristiche e gli propone “un vero affare”: scheda del pc e manuale d’istruzione a soli 75 dollari. In fondo alla lettera ci sono anche il numero di telefono e l’indirizzo di Jobs. Sono ancora quelli della casa e del garage di Los Altos dove nacque Apple. In allegato al foglio ci sono anche due Polaroid, che ritraggono probabilmente uno dei primi prototipi dell’Apple 1.
Tutto questo, stimato circa 60.000 dollari, non è bastato per un’offerta giudicata sufficiente. Non è stato il solo flop di giornata per le memorabilia della Mela. È rimasto invenduto anche un raro Apple 1, il cui valore era stimato tra i 250 e i 300.000 dollari. Lo scorso settembre, un esemplare simile e ancora funzionante era stato battuto per 375.000 dollari. Questo è rimasto al suo proprietario nonostante un’offerta da 200.000, sotto il prezzo di riserva. In questi giorni c’è un altro pezzo forte: la casa d’aste RR batterà, entro il 13 dicembre, una copia del primo numero di Macworld autografata da Jobs con dedica: “To Matt, Steven Jobs”. Una rarità (autentica, come dimostra un video che riprende il momento della firma, pubblicato su Youtube) anche perchè il fondatore della Mela è sempre stato restio al contatto con il pubblico e agli autografi. Valore stimato: non meno di 10.000 dollari.
Repubblica.it