Moscovici: ‘Allo stato la procedura sarebbe necessaria’
Governo al lavoro per trovare un punto di caduta nel negoziato con Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione sul debito. Il commissario Moscovici spiega che allo stato la procedura sarebbe necessaria, il problema ‘non sono le cifre ma le regole, il dialogo continuerà fino all’ultimo perché eventuali sanzioni sarebbero un fallimento’. Per il vicepremier leghista, Matteo Salvini, sarà fatto il possibile per evitare l’infrazione. Ma per l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, non ci sarà nessun rinvio per il reddito di cittadinanza e per quota 100. Ma sul fatto che possa partire a marzo, il ministro degli Interni dice: ‘Non ci metto le mani sul fuoco’. Sul reddito di cittadinanza e quota 100 per l’accesso alla pensione “non si può aspettare, dobbiamo farlo subito”, ha ribadito anche in serata il ministro di Maio a Di Martedì su La7. “Se qualcuno non vuole farci portare a casa quota 100 o il reddito di cittadinanza – ha detto riferendosi alle preoccupazioni in Europa – allora rispondo a tono, scelgo i cittadini”. “Non è una battaglia contro l’Europa – ha aggiunto – ma vogliamo portare a casa le promesse che abbiamo fatto sulle emergenze”.E spunta un altro elemento di divergrenza tra il Carroccio e il M5S che riguarda il Global Compact: “Sono assolutamente contrario al global compact – dice Salvini -. Ne discuteremo con gli alleati M5s però non vedo perché delegare ad organismi sovranazionali scelte che spettano ai singoli Paesi, non vedo perché mettere sullo stesso piano i migranti cosiddetti economici e i rifugiati politici. Diceva Papa Benedetto: prima del diritto ad emigrare esiste il diritto a rimanere nel proprio Paese. Ci confronteremo con m5S e se non ci sarà un accordo in democrazia l’unico organo che si deve esprimere è il Parlamento”. Salvini ha spiegato che non ci sarà nessun nuovo documento che il governo invierà alla Ue sulla manovra: “Ci sarà – ha affermato in mattinata – una manovra che spetta al Parlamento approvare e sarebbe quantomeno ingeneroso che qualcuno dall’Europa prendesse provvedimenti sanzionatori prima ancora che la manovra esista. Non siamo una monarchia, ma una Repubblica parlamentare, ci sono centinaia di proposte di parlamentari e finché non passa dal Parlamento la manovra non esiste”. Abbassare il numerino del deficit? “Non è un mio problema”, ha risposto Salvini successivamente in conferenza stampa alla Camera, dove si è votata la fiducia sul decreto sicurezza. “Il Parlamento è sovrano, la parola fine” sulla legge di bilancio “non la dà il governo ma il Parlamento” e alcuni emendamenti potranno essere approvati. “Lo abbiamo detto a Bruxelles”, sottolinea. E alla domanda se si riuscirà a far partire a febbraio quota 100, risponde: “Ci sarà ovviamente grande collaborazione da parte dell’Inps, con cui non abbiamo avuto nessun tipo di polemica. Ci vuole collaborazione di tutti…”, dice, sorridendo. Secondo Di Maio, dunque, non ci sarà nessun slittamento per reddito di cittadinanza e quota 100. E risponde con un “si” a chi gli chiede se il reddito di cittadinanza partirà a marzo. Il ministro del Lavoro spiega che il governo è in attesa delle relazioni tecniche sulle misure della manovra. “Ma c’è una decisione politica e una decisione tecnica”, aggiunge Di Maio ribadendo la conferma delle due misure cardine della legge di bilancio. “Siamo in una fese di interlocuzione” con l’Europa, afferma il vicepremier, spiegando come l’incontro di oggi con il vicecancelliere Olaf Scholz sia andato bene.Quanto al reddito di cittadinanza a marzo, Salvini risponde: “Conto che sia così, penso che si stia lavorando per questo. Ma le mani sul fuoco non le metto neanche per me stesso”, dice in conferenza stampa alla Camera il ministro dell’Interno. Le risulta – domanda un cronista – che siano pronte sei milioni di tessere per il reddito di cittadinanza? “Non lo so”, risponde il vicepremier.E in serata il vicepremier Di Maio parlando a Di Martedì su La7, rispondendo a una domanda sul decreto sicurezza e sui rapporti con Salvini, ha detto: “Lavoro bene sul contratto di Governo, penso che andremo avanti ancora a lungo”. “Non li chiamerei dissidenti – ha aggiunto a proposito dei malumori nel Movimento sul decreto – il Movimento è in fermento ma non li chiamerei dissidenti”.
Ansa