Retweet di massa, spam, centinaia di profili falsi che sembrano veri, tutti pilotati da un’unica mente (umana, in questo caso) che svolgono in contemporanea azioni sui social network spingendo, o affossando, un personaggio pubblico o un’azienda. Si chiamano social bot e la loro funzione è stata analizzata da uno studio del Cnr. “Le conversazioni sui social network sono sempre più inquinate dall’utilizzo di social bot, che sono dei software che automatizzano degli account, che a un certo punto fanno delle azioni pilotate”, spiega Maurizio Tesconi, ricercatore dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr, intervistato da Silvia Bencivelli. Gli studi sulle dinamiche dei social bot e soprattutto sui loro effetti sono quantomai attuali visto l’uso sempre più massiccio per cercare di influenzare i mercati o l’opinione pubblica, anche durante le campagne elettorali.
Repubblica.it