“Il decreto sicurezza? No problem. Serve al Paese e sono convinto che passerà entro il 3 dicembre, perché o passa entro il 3 dicembre e diventa legge e porta sicurezza, oppure salta tutto e mi rifiuto di pensare che qualcuno voglia tornare indietro”. E’ quanto sostiene il ministro dell’Interno Matteo Salvini, lanciando una sorta di avvertimento al M5S a pochi giorni dal voto alla Camera del provvedimento licenziato non senza polemiche dal Senato lo scorso 7 novembre, con tanto di rifiuto a votare la fiducia al governo da parte di 5 esponenti pentastellati.
Tuttavia a stretto giro il partner di governo Luigi Di Maio, ospite di “Radio anch’io” su Radio Raiuno, ha garantito: “Io devo assicurare la lealtà del M5S al governo. Noi quel provvedimento lo abbiamo votato in Cdm, quindi deve essere approvato”. Lo stesso titolare del Viminale, protagonista nei giorni scorsi di un acceso scontro con l’alleato di governo per ‘l’affaire rifiuti’, assicura: “Con Di Maio andiamo d’amore e d’accordo. Non sono mai andato d’accordo con un collega in politica come con il ministro Di Maio”.
LA LETTERA – Tuttavia ieri 19 deputati M5S hanno inviato una mail al capogruppo pentastellato Francesco D’Uva per rivendicare la possibilità di apportare modifiche al decreto sicurezza che approderà alla Camera il prossimo 23 novembre. Ma “il decreto sicurezza va avanti – assicura Di Maio – se adesso noi lo modificassimo significherebbe farlo decadere, dato che scadrebbe e non ci sarebbero i tempi per mandarlo al Senato”. “Da quello che ho capito dalla lettera che i 19 deputati hanno inviato al capogruppo alla Camera – spiega il vicepremier – mi è sembrato di capre che gli emendamenti sono più che altro un’azione ‘di testimonianza’ che non la volontà di modificare e far cadere il decreto, dato che nella lettera c’è scritto che si capisce l’importanza del provvedimento in ottica di governo.
Adnkronos