Lo spread infiamma la vigilia del verdetto Ue. Mentre si attende che la Commissione europea renda note le sue conclusioni sulla manovra, il differenziale tra Btp e Bund è schizzato ampiamente oltre la soglia dei 330 punti. “Ovviamente sono preoccupato” ha risposto ai giornalisti il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in merito all’impennata.
Oggi il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, in audizione davanti alla commissione Econ del Parlamento Europeo, ha evidenziato che il Documento programmatico di bilancio rivisto “non ha migliorato la situazione in termini dei costi del finanziamento del debito, e lo vediamo sui mercati ogni giorno, il che significa che non ha eliminato le preoccupazioni riguardanti la strategia di bilancio dell’Italia”.
Ma i due vicepremier mostrano ottimismo. “Lo spread sono sicuro che scenderà, non potrà che scendere – ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini – tranne che non ci sia qualcuno che giochi alla speculazione per danneggiare l’Italia, e questo, come governo, non lo permetteremo”. Analogamente il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, è certo che quando da Bruxelles “avranno preso le decisioni” sulla manovra italiana, “le tensioni scenderanno. Ne siamo convinti. Non ci affidiamo al destino ma a convinzioni precise”.
Sabato è previsto l’atteso incontro tra il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e il premier Giuseppe Conte. Juncker accoglierà il presidente del Consiglio “per una cena di lavoro a palazzo Berlaymont” a Bruxelles, ha confermato il portavoce capo della Commissione Margaritis Schinas.
Ieri Juncker e Conte si sono sentiti per telefono, ha spiegato Schinas, ma “non è stata una telefonata lunga. Hanno concordato che il momento migliore per vedersi sarebbe stato sabato. Si sono messi d’accordo per vedersi alle 19.30. Per sapere quali saranno i contenuti della cena bisogna aspettare domani. Il collegio dei commissari domani adotterà il pacchetto di autunno del semestre europeo e i tre membri della Commissione vi spiegheranno tutto”. Il portavoce ha declinato altre domande sulle ragioni che spingerebbero la Commissione ad essere rigida nei confronti dell’Italia, invitando ad attendere le decisioni di domani sulla manovra italiana.
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