È arrivata a sparigliare le carte la proposta del capo negoziatore Ue Michel Barnier di prorogare le trattative di Brexit fino al 2022: l’idea sarebbe quella di prorogare le cose così come sono, con libera circolazione di uomini e merci, fino al 2022, e usare questa ulteriore intercapedine di tempo per negoziare con più calma un nuovo trattato.
L’ipotesi potrebbe essere accettabile non fosse che per due ragioni che la rendono molto indigesta alla parte inglese del tavolo: il primo è che, da qui al 2022, il Regno Unito si ritroverebbe a far parte di un blocco di paesi sulle cui decisioni non ha alcun diritto di voto; la seconda è che la proposta di Barnier è arrivata nel pieno di un drammatico braccio di ferro tra Theresa May e i suoi oppositori interni, indebolendone, di fatto, la posizione e alimentando, tra i già guardinghi Brexiter, il sospetto che alla fine, non ci sarà nessuna vera Brexit.
Luciana Grosso, business Insider Italia