Quasi 9 italiani su 10 si fidano del proprio medico di medicina generale, degli infermieri, mentre è molto più ridotta, sebbene ancora maggioritaria (68,8%), la quota di chi esprime fiducia nel Servizio sanitario nazionale.
Lo rileva una ricerca del Censis “Il medico pilastro del buon Servizio sanitario”, su un campione di 1000 persone che è stata presentata oggi a Roma nell’ambito dell’evento di Fnomceo “40 anni del Servizio sanitario nazionale. La conquista di un diritto, un impegno per il futuro”. “L’87,1% degli italiani dichiara di fidarsi del medico di medicina generale (la quota raggiunge il 90% tra gli over 65), l’84,7% si fida dell’infermiere. Lo stesso vale per gli odontoiatri. L’85,3% degli italiani ha un dentista di riferimento. Ed è proprio la fiducia l’elemento cardine che ne guida la scelta (per il 63,1%), prima ancora delle tariffe delle prestazioni (26,3%), la qualità dei materiali e delle tecnologie utilizzate (21%), la comodità nel raggiungere lo studio (17,1%).
L’alleanza terapeutica è un altro tema che sta a cuore agli italiani: secondo il 58% medico e paziente devono collaborare nel prendere le decisioni sulle cure migliori. La percentuale è molto più elevata tra gli anziani (82,8%). Il 22,4% propende invece per un’asimmetria a favore del paziente, che decide da sé dopo aver ascoltato il medico. Mentre il 19,6% è favorevole a una supremazia del medico, senza che il paziente abbia voce in capitolo. “Lo studio dimostra, ancora una volta, che gli italiani si fidano del medico, e che questa fiducia è massima negli over 65, tra i quali supera il 90% – commenta il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli – una fiducia che si basa sul riconoscimento delle capacità del medico di individuare le cure migliori in autonomia, anche al di là del sistema di regole e vincoli imposti, per ragioni economiche, dallo Stato”.
ANSA