“Finora ho avuto fidanzati solo nel mio ambiente. Si esce sabato sera solo se non ho gare la domenica per un non nuotatore sarebbe difficile capire”
Gianni Mura diceva che il nuoto fosse esaltante solo ai massimi livelli. Per arrivarci a quei livelli bisogna passare vasche e vasche nella più totale solitudine, tra acqua e cloro che irrita gli occhi. Federica Pellegrini, intervistata da Il Corriere della Sera, sembra essersela portata dietro quella solitudine. Dice che prima del ritiro le restano “ancora due anni d’inferno” poi inizierà a provare quello che lo sport le ha tolto. Dalla sveglia, impostata sempre troppo presto ai viaggi, perché dice: “Il mondo l’ho girato tutto, ma solo alberghi e piscine”. Al quotidiano milanese racconta le due sconfitte più crudeli. “Due esperienze diverse. A Londra ero spenta, ovattata, già sapevo cosa sarebbe successo: prima non avevo avuto buone sensazioni in acqua. Rio, invece, è stata l’arrabbiatura suprema: essere prontissima e arrivare quarta per un decimo di secondo. Mi ci è voluto un mesetto per metabolizzare” Era già lontana dalla bambina prodigio che a 16 anni, ad Atene nel 2004, stupì tutti vincendo un argento nei 200 stile libero che fece entrare Federica nell’Olimpo dei campioni. 16 anni dopo sarà, ormai trentaduenne, all’ultimo scoglio della sua carriera: Tokio 2020. “A Tokyo, a 32 anni, per me potrebbe essere un trionfo entrare nella quinta finale olimpica dei 200 stile. Però a voi non basterebbe. In Italia il giornalismo sportivo non aiuta i campioni, e non lo penso solo io”. Voleva ritirarsi dopo Rio. Un anno di lavoro buttato via per aver sbagliato a calcolare il ciclo. Due giorni prima della finale accusa un calo di forza. Al Corriere dice: “Di queste cose si parla sempre troppo poco. Ha contato anche quello”. Non ha smesso, fortunatamente. Si è gettata di nuovo in vasca e punta all’impresa prima dell’addio. Poi Italia’s Got Talent, di cui è giudice con Bisio, Matano e Maionchi, i viaggi, la calma e l’amore. “Finora ho avuto fidanzati solo nel mio ambiente. Il pisolino è uno dei tanti dettagli della routine di una professionista dello sport: si esce sabato sera solo se non ho gare la domenica, per esempio. Forse a un non nuotatore sarebbe difficile farlo capire. (…) Le mie storie sono iniziate sempre come un treno in corsa. Sono andata a convivere subito. Il problema è che fare tutto insieme consuma il rapporto Non vuole commentare gli 8 anni richiesti per il suo ex Filippo Magnini accusato di aver assunto sostanze dopanti, confessa invece di non essersi mai fatta una canna proprio per l’antidoping. È entusiasta di Simona Quadrella e dei tre ori nello stile agli Europei di Glasgow. Dopo 15 anni sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori, sui giornali e sui podi però c’è ancora qualcosa che di lei non abbiamo capito. La mia doppia personalità, che — tranquilli — non è patologica. Le due persone che sono, in gara e fuori, tipo dottor Jekyll e mister Hyde. E che, in fondo, dopo tutti questi anni, credo di non aver più molto altro da dire.
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