“Un grazie sincero all’attore e regista romano Carlo Verdone per l’appello al voto che, in un videomessaggio, ha voluto rivolgere ai romani sul referendum del prossimo 11 novembre sulla messa a gara del servizio di trasporto pubblico locale”. Lo dichiarano i promotori del referendum Mobilitiamo Roma Riccardo Magi, Alessandro Capriccioli, Francesco Mingiardi e Simone Sapienza.
“A pochissimi giorni dal voto, e nel silenzio totale dell’amministrazione capitolina, contributi come questo di Verdone sono fondamentali per informare i cittadini del loro diritto a esprimersi attraverso questo il referendum su una questione cosi’ sentita nelle Capitale come quella dei trasporti”, spiegano. “Nel video – realizzato e pubblicato sulla pagina Fb E questo è un minuto di Alessandro Geraldini e rilanciato dai canali social della campagna Mobilitiamo Roma – Carlo Verdone spiega bene l’obiettivo del referendum, che non propone la privatizzazione ma la messa a gara del servizio e una gestione sotto lo stretto controllo del Comune” specificano i Radicali italiani. “Atac – spiega l’attore – e’ un’azienda che ha dei grossi problemi, quindi e’ arrivato il momento che la pubblica amministrazione, non privatizzi, ma dia delle concessioni, affinche’ si possa fare una gara. Cioe’, la citta’ deve essere come divisa in lotti, e ogni lotto deve essere gestito in qualche modo da una concessionaria. E la pubblica amministrazione controllera’ che tutto vada nel migliore dei modi. La cosa piu’ importante e’ che ne guadagneranno i cittadini in qualita’, in efficienza, in sicurezza dei mezzi. Quindi, secondo me – continua Verdone – e’ un referendum importante, proprio per rendere questa citta’ alla pari di altre citta’ di livello europeo, perche’ noi siamo molto molto indietro. Quante immagini di autobus incendiati abbiamo visto? Rotti, in mezzo alla strada, trainati. No, non si puo’ piu’ andare avanti cosi, francamente. E quindi mi sembra un referendum importante e invito tutti ad andarci, poi ognuno votera’ quello che si sente di votare'”, riportano i promotori del referendum. “Ci auguriamo – dichiarano ancora – che nei 10 giorni che mancano alla consultazione altre personalita’ del mondo della cultura e dello spettacolo seguano l’esempio di Verdone per informare quanti piu’ romani possibile dell’appuntamento referendario dell’11 novembre: una grande occasione per cambiare le sorti di questa citta’”, concludono.