Uno storico sorpasso che fotografa il cambiamento del Paese.
Per la prima volta dal 1861 chi ha oltre sessant’anni è più numeroso di chi ne ha meno di trenta. “Ecco perché la politica (e la Legge di bilancio) si occupa più dei primi che dei secondi”, lo dice l’Istituto di studi e ricerca Carlo Cattaneo analizzando dati Istat. All’interno della fascia “giovani” è interessante, e doloroso, notare come il blocco generazionale che va da zero a quattordici anni – fino al 1971 il più numeroso dei sei presi in considerazione – oggi è il penultimo con il 13,3 per cento del totale.
Insidiato da vicino dagli ultrasettantacinquenni. Di più, dal 1991 ad oggi, parliamo quindi degli ultimi ventisette anni, i “giovani” sono diminuiti di 11,2 punti mentre gli “anziani” sono cresciuti del 7,6 per cento.
Repubblica.it