Venerdì, il centro di controllo d’area (Acc) dell’areoporto di Milano Linate ha avuto un’avaria momentanea, che ha causato l’impossibilità per i controllori di volo di leggere le tracce dei velivoli in volo nello spazio aereo. Il tutto è accaduto sotto gli occhi dell’ad di Enav Roberta Neri (nella foto), che si trovava in quel momento nell’Acc, insieme ai rappresentanti degli investitori interessati ai sistemi di controllo dello spazio aereo. Il fatto indubiamente sconcertante ha indignato il senatore Francesco Giro di Forza Italia, che ha sollecitato immediati chiarimenti da parte del ministro delle infrastrutture Toninelli, ed ha spinto le maggiori sigle sindacali ha chiedere un incontro – per oggi – ai responsabili di Linate che chiarisca le dinamiche dell’avaria di venerdì. Tra l’altro, coincidenza vuole che il problema sia accaduto due giorni dopo, la relazione dell’a. d. di Enav in commissione Lavori Pubblici del Senato. Una relazione che ha generato forti perplessità, ed anche furenti critiche. La più feroce è proprio del senatore Giro che si è espresso con parole forti ed inequivocabili: «La relazione è semplicemente inquietante. Dalle sue parole si conferma il nostro convincimento che l’ente (unico fornitore dei servizi di navigazione al mondo ad essere stato quotato in borsa nel 2016) stia perdendo di vista la sua unica missione pubblica, peraltro esercitata in regime di assoluto monopolio, che è quella di garantire sicurezza, qualità, affidabilità delle sue prestazioni. La dottoressa Neri in Senato ci è venuta a raccontare la solita storia che occorre tagliare per risparmiare, mentre il titolo vola in borsa e gli amministratori Enav ne traggono grandi benefici in termini di remunerazioni personali. Insomma una gestione tutta finanziaria di un servizio pubblico e di pubblica utilità dove lo Stato è azionista di maggioranza». Alle critiche di Giro si aggiunge un’analisi, pubblicata proprio in questi giorni, dove il dottor Gaetano Intrieri – ve ne pubblichiamo lo stralcio più significativo – dove attacca la gestione finanziaria dell’Enav. Questo è il succo dell’analisi di Intrieri: «La gestione dello spazio aereo italiano è assicurata dalla Società Enav, oggetto nel 2016 non solo di privatizzazione ma anche di quotazione in borsa (unico caso al mondo) facendo sì che il management aziendale sia chiamato a rispondere alle sole logiche del profitto nella spasmodica ricerca di utili (ottenendo in cambio retribuzioni stellari) anziché garantire il perseguimento degli obiettivi istituzionali quali la Sicurezza in primis. Oltretutto Enav esercita in regime di concessione (così come la società Autostrade) sulla base di un contratto di programma del Ministero delle infrastrutturee dei trasporti.» Le critiche di Giro e Intieri ci portano ad un unico scenario inquietante, che mette al centro del tutto la pecunia anziché la salvaguardia del cittadino. Gino e Interi, di fatto, ci avvisano sul fatto che Enav, le “Autostrade del cielo” usino lo stesso pericoloso modus operandi della società Autostrade. Questo ci preoccupa e ci porta a porre alcune domande: come si muoverà sul dossier Enav, il ministro Toninelli? E soprattutto, sul caso dell’aeroporto di Linate, rischiamo una tragedia simile a quella accaduta al ponte Morandi?