Una giudice Usa valuta l’ipotesi di ridurre da 289 a 39 milioni la multa per il prodotto della Monsanto e chiede di rifare il processo per la possibile “carenza di prove” sulle accuse che hanno portato alla condanna del colosso Usa. Il titolo balza del 6% in Borsa
Nuovo colpo di scena nella guerra legale contro il glifosato. Suzanne Ramos Bolanos, giudice della Corte superiore di San Francisco, ha rimesso in discussione l’entità della multa da 289 milioni affibiata alla Bayer per risarcire un uomo che si era ammalato di cancro dopo aver usato gli erbicidi prodotti Monsanto (appena rilevata dal gruppo tedesco) e si prepara a chiedere la riapertura del processo per “insufficienza di prove” relative alla parte di sentenza che prevede 250 milioni di sanzione per “danni punitivi”. La revisione del giudizio costituirebbe una grande vittoria di Bayer che non a caso – in una giornata molto negativa per tutte le Borse mondiali – ha visto i suoi titoli balzare del 6% sul listino di Francoforte. Il verdetto del giudice solleva dubbi sulla validità delle prove che hanno portato la giuria a stabilire che il linfoma non Hodgkin contratto dal 46enne giardiniere Dwayne Johnson era legato all’esposizione al Roundup, il prodotto a base di glifosato.L’eventuale processo-bis, dicono gli analisti, può cambiare radicalmente le prospettive di Bayer. Non solo per la possibile riduzione della multa. Ma soprattutto perchè una decisione favorevole a Leverkusen scoraggerebbe le centinaia di persone che dopo la condanna hanno deciso di far causa al gruppo, aprendo un’enorme incognita sui costi legali della acquisizione da 62 miliardi della Monsanto. L’azienda tedesca non ha voluto commentare l’orientamento della Corte californiana, limitandosi a ribadire che “l’evidenza portata al processo non spiega nè il verdetto, nè i datti riconosciuti”.
Ettore Livini, repubblica.it