Nuovo punto di contatto con il sistema operativo di Google per mobile si chiama “Your Phone”. Arriva assieme all’aggiornamento dell’apprezzato Launcher di Redmond per l’os di Big G
SI CHIAMA “Your Phone”, “Il tuo telefono”, ed è un’app che replica l’esperienza delle applicazioni Android su Windows 10. A partire dall’ultimo aggiornamento del sistema operativo di Microsoft, l'”October 2019 Update” disponibile da poco, si può infatti sdoppiare il contenuto dello smartphone, col suo carico di app, direttamente sul pc. Dunque si potrà fare dal pc o dai 2-in-1 tipo Surface tutto ciò che si fa col telefono, dall’invio dei messaggi alla sincronizzazione delle foto. In un’apertura certo ancora non totale, anzi limitata, ma importante all’ecosistema concorrente di Big G. E anche ad Apple.A dirla tutta, è il punto di arrivo (anzi, ancora intermedio) di un percorso avviato lo scorso autunno con la “Fall Creator Update”, quando il colosso di Redmond aveva iniziato a consentire l’associazione fra i dispositivi di famiglie diverse in modo da farli comunicare tra loro e permettere tutta una serie di interazioni. Adesso, con YourPhone, si arriva al “mirroring” con foto, app stock di messaggistica per Android, cioè gli sms, e navigazione web. Più avanti, però, partirà un supporto più completo per tutte le applicazioni Android. In uno sdoppiamento veloce e completo dell’esperienza da piccolo a grande schermo.L’obiettivo di “Your Phone”, già vista alla conferenza Build 2018, è dunque una perfetta sincronizzazione fra i due ecosistemi (Windows 10 e Android), ora che Microsoft non ha più prodotti rivali nel mondo degli smartphone (del Surface Phone non c’è traccia, il mondo Lumia è morto ormai da tempo). La nuova app è formalmente compatibile anche con iOS, sebbene funzioni in maniera piuttosto limitata e non si sa se Microsoft ci punterà davvero, più interessata a sposare le esperienze del robottino verde col suo sistema operativo sempre più aperto. In un “rapporto” inimmaginabile fino a poco tempo fa. Fra i due colossi c’era però già stato un primo passo di un certo interesse. Si chiama Microsoft Launcher, è stato appena aggiornato alla versione 5.0 e consente di personalizzare il proprio dispositivo Android, dando un tocco di Redmond alla schermata home e non solo, e soprattutto integrando i servizi delle suite Microsoft come Outlook e Skype oltre che la navigazione su Edge.
Insomma, per Windows una progressiva strategia d’avvicinamento con i sistemi operativi un tempo concorrenti. In quest’ottica va inquadrata – almeno in parte – anche Windows Timeline, un nuovo strumento di cronologia di Windows 10 già presentato lo scorso aprile. Consente di tracciare i documenti e le pagine web su cui si è lavorato nei giorni, settimane o mesi precedenti, raccogliendo e orchestrando tutto in una raccolta da aprire ed esplorare rapidamente, per riprendere il lavoro proprio dove lo si era lasciato. Anche in questo caso, abilitando la sincronizzazione pure al cloud, la raccolta integrerà tutti i documenti sugli altri dispositivi collegati. La novità svelata all’evento di New York nel corso del quale Windows ha presentato anche i nuovi Surface (Studio 2, Laptop 2 e Surface Pro 6, oltre alle Surface Headphones) sta nel fatto che il launcher visto prima supporta ora Windows Timeline. Dunque, di fatto, anche questo registro delle attività sbarca sui dispositivi Android. Ed è un pezzo ulteriore di continuità.
“Il tuo telefono” dovrebbe dunque partire con tutte le funzionalità solo nei primi mesi del prossimo anno. Dovrebbe da una parte rendere più semplice ciò che fino a oggi si poteva fare attraverso altri e pià macchinosi sistemi, come l’emulatore Bluestacks, Vysor, Phoenix OS, Visual Studio emulator for Android, Andyroid e molti altri programmi. Dall’altra non potrà che continuare sulla strada della “sostituzione” di Windows Phone (a proposito, la versione 8.1 sembra definitivamente arrivata al capolinea): fare di Android la controparte mobile di Windows, quantomeno nella capacità di tenere insieme i due sistemi in continuità e con meno difficoltà. Non è un caso che questa “strategia dell’abbraccio” si stia espandendo anche agli assistenti virtuali. Stavolta non a quello di Google ma con l’Alexa di Amazon, che ora potrà parlare con la proprietaria Cortana, e viceversa.
Insomma, è solo l’inizio della nuova strategia di Satya Nadella nel rendere Windows un’infrastruttura di lavoro aperta, più vicina a iOS e soprattutto ad Android e nello stesso tempo un modo per tenere più a lungo gli utenti al lavoro sui dispositivi di Microsoft, tutti orientati alla produttività e all’educazione come gli ultimi arrivati, in vero non rivoluzionari rispetto ai precedenti
Simone Cosimi, Repubblica