«Non mi pare si possa delineare, da questa manovra, un governo dalla finanza allegra o che fa saltare i conti pubblici per far spazio alle promesse». Parla il ministro dell’Economia Giovanni Tria e cerca di rassicurare i mercati. Lo fa dalla tribuna del convegno di Confindustria. «Assicuriamo dal prossimo anno ad una accelerazione rispetto al passato della riduzione del debito. Nel 2019 ci sarà uno scostamento dagli impegni di deficit presi con l’Ue, poi negli anni successivi ci sarà una graduale riduzione. Una parte dello spazio delle misure ha richiesto un fortissimo taglio di spending review ed evidentemente c’è nella manovra una forte gradualità». Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia concorda ma ad una condizione: «Si può anche sforare sul deficit, a patto che quello sforamento comporta una crescita dell’economia che comporta una riduzione del debito per trasmettere effetti positivi sull’economia».
Il vicepremier Luigi Di Maio, invece, torna su uno dei temi più scottanti. Il reddito di cittadinanza, precisa, sarà erogato su una card, «questo permette la tracciabilità e non permette evasioni o spese immorali». Lo spiega ai cronisti a Montecitorio Luigi Di Maio. La card, aggiunge il vice premier «permette di utilizzare questi soldi per la funzione per cui esiste il reddito: assicurare la sopravvivenza minima dell’individuo. È chiaro che per comprare un `gratta e vinci´ o le sigarette o dei beni non di prima necessità la card non funziona». L’obiettivo che si dà il governo, sottolinea ancora, è che il reddito sia «speso nelle attività sul suolo italiano perché vogliamo iniettare nell’economia reale 10 miliardi di euro ogni anno il che significa far ripartire i consumi e la vita delle imprese e dei commercianti».
Il vicepremier a 5 Stelle ribadisce la sua linea sulla manovra economica: «La manovra del popolo è quasi pronta. Deve essere una vera manovra del popolo. Se nel 2020 e nel 2021 con la crescita, le clausole di salvaguardia, i tagli agli sprechi si abbassa il deficit saremo ancora piu contenti, ma in questa manovra deve restare tutto quello che abbiamo promesso agli italiani, altrimenti non ha senso andare avanti», ha spiegato. «I cittadini devono sapere che nel 2019, nel 2020 e nel 2021 ci sarà il reddito di cittadinanza, la pensione di cittadinanza, il superamento della Fornero, i rimborsi ai truffati delle banche, l’abbassamento delle tasse per imprese e partite Iva», ha ricordato.
Il ministro dell’Economia durante il suo intervento alla presentazione del rapporto `Dove va l’economia italiana e gli scenari di politica economica´ del Centro Studi di Confindustria ha precisato che lo sforamento del tetto del deficit ci sarà solo nel 2019. «Riteniamo di fondamentale importanza la riduzione del debito pubblico e va affrontato per ridurre la pressione fiscale» ha aggiunto. «Nei prossimi tre anni attiveremo altri 15 miliardi addizionali d’investimenti pubblici».
Cesare Zapperi, Corriere.it